di David Allegranti – Public Policy
Noialtri cioraniani siamo al culmine della disperazione. Non soltanto per condizione naturale, esistenziale, ma in virtù di questa campagna elettorale balneare. Al che viene da domandarsi: ma non è che siamo nel giusto noi e semplicemente siamo ostaggio di una classe dirigente non all’altezza dei compiti? Una classe dirigente che si butta sui meme, per dire. In queste ore c’è Enrico Letta alle prese con le card polarizzanti diventate presto una parodia, ma fra le varie cose che insegna la lettura di Topolino ce n’è una di comunicazione: le parodie si fanno sui grandi classici.
Se l’obiettivo di una campagna elettorale improntata alla polarizzazione esasperata è diventare immediatamente una parodia e non già un classico, mi pare che ci sia un problema politico più che di comunicazione. Una classe dirigente che si butta su Tik-Tok nel tentativo di riacchiappare giovani per portarli alle urne, tenuto conto che a questo giro anche a 18 anni si potrà votare per il Senato.
C’è poi chi non sa di cosa sta parlando. Prendiamo Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, trait d’union fra Lega e berlusconiani, capolista di Forza Italia al Senato in Lombardia e in Puglia, nonché candidata in Piemonte. Dice che i rigassificatori servono “subito” per “estrarre gas naturale nazionale e renderci indipendenti dagli approvvigionamenti dall’estero”. Ma la funzione dei rigassificatori non è quella, basta cercare su Google se proprio si ha qualche dubbio.