Ancora un attentato incendiario ai danni del centro d’accoglienza di Lampedusa, chiuso dal settembre scorso, dopo l’incendio che ha distrutto due padiglioni. La notte scorsa ignoti hanno dato alle fiamme un furgone di proprieta’ della cooperativa ‘Lampedusa accoglienza’ che gestiva la struttura di contrada Imbriacola. E’ il terzo incendio di mezzi di proprieta’ del Cie. La prima volta, lo scorso 20 settembre, e’ stata incendiata una Ford in uso all’amministratore delegato Cono Galipo’, il secondo incendio e’ di giovedi’ scorso, quando e’ stato incendiato un altro furgone sempre di proprieta’ del centro d’accoglienza e la notte scorsa e’ stato distrutto il terzo furgone, parcheggiato davanti ai cancelli del centro d’accoglienza.
"Adesso la faccenda sta diventando molto seria – dice Cono Galipo’ – inizio a preoccuparmi davvero. All’inizio pensavo che fosse soltanto un episodio dovuto all’isteria per l’incendio del centro d’accoglienza, ma adesso comincio a pensare che ci sia dell’altro". Galipo’ si sta recando a Lampedusa per fare la denuncia alle forze dell’ordine. Fino al 31 dicembre un centinaio di dipendenti sono in cassa integrazione in attesa di conoscere quello che accadra’ in futuro. Da settembre Lampedusa e’ considerata ‘porto non sicuro’ dopo la decisione presa dal Viminale.
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