Andare in spiaggia con la pelle bianca? Giammai! Meglio qualche passaggio sotto le lampade abbronzanti così da non rischiare la brutta figura della carnagione color mozzarella. In questo modo molti futuri vacanzieri si preparano alle vacanze estive.
Anche se alcuni pensano che l’abbronzatura dia loro un aspetto sano, ogni tan è un segno di danni alla pelle. Un tan è la reazione della pelle all’esposizione ai raggi UV. Riconoscendo l’esposizione ai raggi come un "insulto" la pelle reagisce per legittima difesa e produce più melanina, un pigmento che scurisce la pelle. Nel corso del tempo questo comporterà un danno per la pelle, che invecchia precocemente e, in alcuni casi, il cancro della pelle stessa.
Due tipi di raggi UV penetrano la pelle, gli UV-B e gli UV-A.
* Raggi UV-B penetrano gli strati superiori della pelle e sono responsabile di eritemi solari.
* Raggi UV-A penetrano negli strati più profondi della pelle e sono spesso associati a reazioni allergiche.
Sui rischi da esposizione sono già intervenuti il National Cancer Institute (Usa) e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (fa parte dell’Oms) che ha classificato l’esposizione, soprattutto se prolungata, a rischio cancro. Da tener presente che l’esposizione ai raggi UV invecchia precocemente la pelle, aumenta le rughe, diminuisce le difese immunitarie, può provocare danni agli occhi e reazioni allergiche. Prima di esporsi alle lampade sarebbe opportuno consultare il proprio medico o un dermatologo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc/Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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