Si parla tanto di un Matteo Renzi pronto a “saltare il fosso” e a passare al centrodestra. Stando a queste voci, il leader di Italia Viva sarebbe pronto ad occupare quell’area di centro del centrodestra, dato che Forza Italia ha perso voti dopo la morte di Silvio Berlusconi. La realtà potrebbe essere diversa. Infatti, fin da quando era segretario del Partito Democratico, se non da prima, Renzi aveva un’ambizione, quella di formare il “Partito della Nazione”, una sorta di “Nuova Democrazia Cristiana”, un partito che si sarebbe dovuto mettere al centro dell’agone politico, tagliando fuori la destra e la sinistra. Era la classica ambizione da democristiano.
Questa cosa non gli riuscì, sia per il fallimento del famoso referendum del 2016 che per l’opposizione dentro il Partito Democratico stesso. L’area di sinistra del Partito Democratico si mise di traverso.
Ancora oggi, Renzi ha questa ambizione. Dunque, se il Matteo toscano passasse al centrodestra non lo farebbe tanto per rafforzare il Governo della premier Giorgia Meloni, ma per rafforzare se stesso, prendendo con sé Forza Italia e i centristi. Se Renzi diventasse forte potrebbe decidere di far cadere il Governo. Del resto, la sua storia è nota.
Ricordiamo quando fu eletto segretario del Partito Democratico, nel 2014, e disse: “Enrico stai sereno”. Tempo dopo, il Governo presieduto dal collega di partito Enrico Letta cadde e Renzi divenne il nuovo premier. Ricordiamo anche di quando mise in piedi il Governo Conte II, nel 2019, e lo fece cadere nel 2021.
Dunque, la storia si potrebbe ripetere, se Renzi andasse nel centrodestra e poi facesse cadere il Governo Meloni? Qualche rischio potrebbe esserci. Insomma, il Bomba (Renzi com’è chiamato dagli amici) sembra una mina vagante.