Jack Markell, nuovo ambasciatore Usa in Italia, intervistato dal Corriere della Sera spiega che l’allarme a Washington per la vittoria di Giorgia Meloni è rientrato, perché “c’è stata quella che negli Stati Uniti chiamiamo la prova del budino. La premier ha appena compiuto una visita di grande successo nello Studio Ovale. La nostra relazione con l’Italia è sempre stata straordinariamente forte”.
“L’Italia si è dimostrata, ancora una volta, un’alleata affidabile”, aggiunge il diplomatico americano. “E certamente – prosegue – Giorgia Meloni si è rivelata una solida roccia nel sostegno all’Ucraina. Italia e Stati Uniti condividono un impegno molto chiaro per chiedere conto delle loro azioni a Putin e alla Russia, per essere sicuri che l’Ucraina abbia quello che occorre per difendersi”.
Markell parla anche dell’uscita di Roma dalla Via della Seta: “Sarà l’Italia a decidere che cosa fare di quel Memorandum. Osservo solo che le statistiche mostrano che non ha funzionato per niente. Anzi altri Paesi europei, nel frattempo, hanno registrato maggiori incrementi nel commercio con Pechino”.
Da anni, gli viene ricordato, l’Italia chiede un maggior impegno americano nel Mediterraneo: “Gli Stati Uniti capiscono molto bene la sfida sull’immigrazione che deve fronteggiare l’Italia. Ci consultiamo ripetutamente con il vostro governo sia per quanto riguarda la Libia che la Tunisia. Condividiamo la ricerca di un percorso per risolvere la crisi in Libia. E abbiamo preso nota e siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’energia che Meloni sta mettendo in campo per coinvolgere i Paesi del Nord Africa e convincere il resto d’Europa che il tema dell’immigrazione non può ricadere sulle spalle di un solo Stato”.