Il Governo, formalmente, c’è ancora. Anche se sarà difficile che “duri” sino fine anno. Intanto, l’UE boccia il nostro piano di stabilità e, presto, lieviteranno nuove imposizioni fiscali. Il nostro Esecutivo avrà vita dura. Quindi, anche sotto questo profilo, dovremo verificare le tattiche che faranno capo a Gentiloni.
Certo è che ci vuole coraggio a continuare con un Governo della “non sfiducia”. Le riforme, che hanno interessato ogni aspetto della nostra vita, sono di una matrice unica: aumentare i sacrifici degli italiani. Non è bastato. C’è stato ripetuto che il rigore e le rinunce ci hanno salvato dal “baratro”. Ci piacerebbe capire di quale “baratro” si trattava e chi, in concreto, l’ha evitato.
I senza lavoro sono molti. Vivere nel Bel Paese è sempre oneroso e il 2017 ci riserva altre sorprese. Questa “crisi “è tanto anomala da non poter neppure ipotizzare se il Governo sia in grado di ridare stimolo a un’economia che è in decadenza per le impraticabili condizioni di portare avanti un progetto occupazionale valido. Dopo un “flop” senza storia, i nostri parlamentari dovrebbero spiegarci per quale motivo hanno consentito una raffica di provvedimenti impopolari solo con la costrizione della “fiducia”. Una classe sociale è, in sostanza, sublimata. Tra “povertà” e “ricchezza” non esistono più vie interposte. Come a scrivere che la classe “borghese” è stata scalzata da una serie d’eventi che hanno impoverito il Paese.
I redditi da lavoro dipendente o da vitalizio (pensioni) sono i più colpiti. La mancanza di liquidità è una delle peggiori piaghe che possono colpire un Paese. Quale garanzia ci potrà fornire questo Governo? Ci sarebbero altri interrogativi da prospettare. Preferiamo evitarli perché non consentirebbero, al momento, nessun’ipotesi valida. Il Prodotto Nazionale Lordo (PIL) resterà in positivo (+1,5%) per tutto l’anno. Frenare l’emorragia occupazionale, però, sarà difficile come per il passato.
Se, tuttavia, si enunciasse una sorta di “sanatoria” sociale, potremmo anche essere più disponibili a un raffronto meno negativo. Purtroppo, neppure quest’opzione è praticabile e le “nuove” elezioni restano ancora lontane per predisporre strategie veramente innovative. Con un Potere Legislativo scelto dagli italiani. Il Paese, intanto, stenta a tenere il passo con l’economia europea e le rinunce saranno più pesanti già con la prossima primavera.
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