L’albero insieme al presepe è una delle usanze natalizie più diffuse. La sua origine viene presumibilmente dall’Europa del nord. Anticamente veniva considerato come un’asse che collegava il cielo, sede della Divinità, con la Terra.
Si tratta di un abete che viene adornato con palline, luci, festoni, ed alla base si pongono i regali tutti impacchettati e abbelliti da nastri colorati di varie grandezze. Nei tempi passati era sempre un albero naturale ad essere scelto, che veniva tagliato nel bosco. Da qualche tempo, invece, è iniziato il commercio di quelli di plastica, fra cui si possono scegliere vari colori.
C’è il classico verde che rappresenta un evergreen per tutti coloro che sono più attaccati alle tradizioni, oppure l’argento e l’oro che sono i più gettonati. Ma ve ne sono anche altri con sfumature sul lilla o sul color ghiaccio. Secondo l’usanza viene preparato qualche settimana prima di Natale.
A Bari il 6 dicembre per San Nicola, patrono della città, a Milano il 7 dicembre per Sant’Ambrogio, a Roma l’8 dicembre per la festa dell’Immacolata Concezione. Nella capitale gli alberi più famosi e tradizionali sono due. Uno è l’albero di piazza San Pietro, noto per la sua maestosità. Quest’anno l’imponente abete rosso ha un’altezza di 28 metri ed ha 113 anni di vita. Collocato di fronte al Vaticano è stato decorato con 600 sfere di legno, realizzate dai volontari di Andalo in Trentino. Un vero spettacolo per turisti e romani.
Un altro, altrettanto maestoso è l’albero di piazza Venezia, acceso come da tradizione l’8 dicembre. E’ alto 23 metri ed è stato decorato con 800 palline. La novità di quest’anno è che alla sua base sono stati posti 17 pacchi di grandi dimensioni. Il proposito è quello di simboleggiare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile che intende perseguire l’ONU (Organizzazione Nazioni Unite). Su ciascuno di essi ci sarà un QR code da scannerizzare con delle azioni concrete da svolgere, a partire da questo Natale, per migliorare il nostro stile di vita.