Luca Quintavalle, coordinatore a Ladispoli di Noi con Salvini. Elezioni vinte. Che succede adesso?
“Ci aspetta una vera battaglia. Non voglio scendere nei particolari, ma già dal primo contatto con la macchina amministrativa sono emersi dei problemi spaventosi. Non ci aspettavamo questa situazione: immaginavamo delle difficoltà, ma non di questo genere. Abbiamo riscontrato piena disponibilità da parte di tutti gli Uffici e di tutto il Personale, ricevendo anche complimenti per l’impegno che stiamo mostrando. Ognuno di noi si sta occupando di un’emergenza, una criticità: io ho preso a cuore quella della rimozione dei varchi sul Viale Italia e mi confronto costantemente con l’Ufficio competente per raggiungere a breve l’obiettivo”.
Dunque quegli orrendi varchi sul viale Italia li togliamo?
“Alessandro mi ha chiesto di occuparmi della questione, lo sto facendo. Proprio oggi ridendo ho chiesto ad un tecnico comunale se fosse possibile rimuoverli entro il fine settimana: mi auguro di poter dare buone notizie per la fine della prossima”.
Entri in Consiglio Comunale a Ladispoli per la prima volta. Con quali sensazioni, quali sentimenti?
“Sensazione bellissima, provo sentimenti contrastanti: sono impaziente di ‘vivere’ il mio primo Consiglio e di ‘carpire’ ogni singolo meccanismo, sento forte su di me una grande responsabilità. Sognavo questo momento perché ritengo di poter dare tanto: non deluderò la Cittadinanza, di questo sono sicuro”.
Dunque ti senti addosso la responsabilità di dover rappresentare gli interessi di tanti concittadini?
“Mi hanno ferito le accuse di parte della precedente maggioranza: chi mi conosce, sa che sono un uomo di cuore, rispettoso di tutto e tutti. Ho un grande senso civico ed uno sconfinato rispetto per la Legge: il mio unico interesse è far in modo che Ladispoli torni ad essere una città vivibile e pienamente fruibile per tutti i cittadini. Il mio più grande successo sarà ottenere il gradimento di tutti: so che sarà difficile, ci proverò, come ci proveranno tutti i consiglieri della maggioranza”.
Noi con Salvini ha ottenuto 5 consiglieri, come valuti questo risultato?
“Ottimo, sono sincero: ottimo. Come già rimarcato da Matteo Salvini, NcS a Ladispoli ha raggiunto un risultato storico: abbiamo ottenuto la percentuale più alta in Italia per il nostro movimento, con ben cinque consiglieri eletti. E’ vero, erano due anni che lavoravamo per questo risultato: un impegno continuo con una presenza assidua sul territorio. Questo successo è frutto della fatica di tanti volontari che hanno sacrificato il loro tempo per far sì che NcS arrivasse a questi numeri. A loro ho rivolto il mio primo ringraziamento: io sono la faccia di un gruppo di uomini e donne inarrestabili, che hanno fatto tantissimo e che hanno permesso a noi cinque consiglieri di essere eletti”.
Cosa ha spinto secondo te tanti ladispolani a votare un movimento vicino a Salvini?
“Sono tanti i motivi: Ladispoli è una città ormai caratterizzata da sacche di illegalità, dove spesso si respira la ‘legge del più forte’. Il movimento che rappresento mette sempre il cittadino al centro di ogni progetto politico: partiamo dall’uomo per sviluppare un programma che possa permettergli di vivere in contesti sempre migliori. Ladispoli è al momento lontanissima da quello che può essere la nostra idea di città: dovrà essere una città accogliente, sicuramente non razzista, dove si rispetti la Legge ed in cui dire ‘prima il cittadino’ non sia un reato. Il Ladispolano deve essere fiero della sua città: questa non è ladrispoli (come spesso sento dire), questa è Ladispoli e ha una sua identità che noi vogliamo difendere”.
Un trionfo, quello di Alessandro Grando. Quasi un 60%. Dì la verità, ve lo aspettavate?
“Chi mi è stato vicino può confermarti quello che ti dico: dopo il primo turno, con quella ridotta preferenza rispetto al Movimento 5 Stelle che ci ha permesso di andare al ballottaggio, ho detto ai miei ragazzi che avevamo vinto, che Alessandro poteva cominciare a provare la fascia tricolore. Non ho mai avuto dubbi al riguardo: il nostro principale avversario era Pizzuti Piccoli (approfitto per presentare i miei complimenti a tutto il Movimento 5 Stelle: con loro c’è stato un serenissimo confronto sui temi e sulla Politica… noi non abbiamo mandato droni, loro non ci hanno accusato di fascismo): arrivati al ballottaggio con Pierini sapevo di aver vinto. Migliore il nostro candidato, più compatte le nostre tre liste: abbiamo continuato una campagna elettorale a ritmi forsennati, cercando consensi fino all’ultimo momento utile. Posso dirlo: abbiamo remato tutti nella stessa direzione. E’ proprio questo l’aspetto principale di questa campagna elettorale: abbiamo creato una Squadra che ha lottato senza mai fermarsi e senza esitazioni. Tutti sapevamo che dovevamo raggiungere l’obiettivo principale: Alessandro doveva diventare il Sindaco, a discapito anche delle nostre candidature personali”.
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Il Sindaco ha detto che una volta formata la squadra vi metterete subito al lavoro. Quali sono le urgenze secondo il consigliere Quintavalle?
“Già stiamo lavorando: il Sindaco è un martello, comincia a chiamare alle 8 di mattina per conoscere ogni sviluppo. Lui ha preso a cuore il suo incarico e noi stiamo facendo lo stesso. Le priorità sono tantissime: il problema idrico del Cerreto, Uffici con Personale che opera con un contratto di lavoro scaduto, ripristinare assolutamente un controllo da parte delle Forze di polizia su tutto il Territorio comunale, la lotta all’abusivismo… e Piazza Grande: stiamo vedendo cosa e come fare, abbiamo a cuore moltissime cose e ci stiamo prodigando al massimo”.
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Ho visto che hai pubblicato su Facebook alcune foto in cui si vede in quale pessimo stato sia ridotta la sala del Consiglio comunale… Cosa hai pensato mentre scattavi quelle foto?
“Che chi non ha rispetto per i Beni pubblici non dovrebbe mai proporsi per amministrali: tutto qui. Non è una questione di fondi, ma una questione di rispetto: sembrava l’aula di un istituto scolastico al termine di un’occupazione studentesca. Il ruolo che si assume è quello di Pubblico Ufficiale: non è possibile accettare passivamente quello scempio”.
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