Sono rientrato nella mia città dopo il ballottaggio e ho la sensazione di respirare un’aria diversa, anche negli sguardi della gente che incontro. C’è comunque un atteggiamento di cautela che però nasconde la speranza che questa volta il cambiamento sia possibile: abbiamo un sindaco giovane che ha dimostrato passione e voglia di conoscere le questioni che riguardano la città, ma soprattutto… in giro si spera, quasi sottovoce, che finalmente siano stati messi da parte quei “soliti noti” che hanno condizionato la vita cittadina degli ultimi vent’anni (almeno).
Famiglie che hanno deciso i candidati di maggioranza e opposizione, che hanno fatto dei simboli di partito, anche quelli dalla storia gloriosa, lo scudo per i propri affari, che hanno acquisito magicamente aree pubbliche o private per trasformarle in orrendi blocchi di cemento, in una città che anche Oliviero Toscani ha definito preda di logiche palazzinare, che hanno condizionato appalti, piani integrati, incarichi e nomine e molto altro.
Ma c’è anche un’altra città. Quella che si sveglia la mattina per andare al lavoro e rientra pensando di trovarci la bella atmosfera di una piccola città con la brezza del mare. Quella dei giovani che fanno impresa e che, piuttosto che emigrare, vogliono spendere qui il proprio talento. Quella dei professionisti che vorrebbero una città con un tono più elevato che non confonda la cultura con lo “schiuma party”. Quella dei bambini che vorrebbero scorrazzare sulle tante aree verdi di questo angolo generoso. Quella degli amanti del mare che vorrebbero vedere valorizzata la costa, non solo d’estate e non solo in modo abusivo. Quella degli sportivi che vorrebbero vedere più spazi per il tempo libero e l’attività sportiva che non è solo il famigerato stadio.
C’è un’altra città che sta venendo fuori e che, timidamente, spera. Lo fa timidamente perché sappiamo tutti che i malintenzionati non si rassegnano e cercheranno comunque il modo di proporre i loro affari personali. Noi tutti comunque speriamo e auguriamo ad Alessandro Grando di sapere resistere a queste tentazioni per portare nella città partecipazione e dialogo per lo sviluppo di tutti.
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