Un nuovo studio ha spiegato le interazioni tra la sensazione di sazietà, il volume dello stomaco e le attività del cervello. Variabile “decisiva” è l’acqua, che può insinuarsi e alterare la nostra percezione di pienezza dello stomaco. A delineare le caratteristiche di questo rapporto sono stati gli esperti olandesi della Wageningen University. E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) sul rapporto idratazione-cervello.
Nello studio sono stati coinvolti 19 individui in due sessioni separate con diverse procedure di consumo alimentare. Ai partecipanti è stato chiesto un bicchiere di latte a stomaco vuoto seguito prima da un bicchiere piccolo d’acqua (50 ml), e poi da un bicchiere più capiente d’acqua (350 ml). Le immagini di risonanza magnetica (MRI) hanno fotografato nel secondo caso un aumento del volume dello stomaco e una sensazione di minor fame.
Le informazioni in contemporanea ottenute dalle immagini MRI dello stomaco, dalle sensazioni riportate dai soggetti e dalle scansioni del cervello hanno portato a verificare che l’attivazione della zona del cervello detta medio-temporale è in qualche modo influenzata dalla maggiore quantità di acqua assunta.
Questo esperimento è rientrato nell’ambito del progetto europeo Nudge-it, che si propone di scoprire come semplice “correttivi” possono promuovere un’alimentazione più sana.