Italia e Cina hanno firmato l’accordo economico “Via della Seta” e ci sono stati coloro che si sono rallegrati e coloro che, al contrario, hanno espresso delle perplessità. Ammetto di essere tra questi ultimi.
Infatti, prima di esultare, faremmo meglio a stare attenti alla Cina. Prima di tutto, dobbiamo tenere conto del fatto che in Cina non si guardi molto ai diritti umani. La politica di sinicizzazione della Chiesa cattolica ne è un esempio. In secondo luogo, la Cina è una delle due nazioni che inquinano di più al mondo. L’altra è l’India.
Noi Italiani e Occidentali ci siamo esposti tanto per dire no all’inquinamento (tema molto strumentalizzato) e poi andiamo a fare un accordo con una delle due nazioni che inquinano di più? Questa posizione mi pare un controsenso.
Allora, tutte le storie che parlano del riscaldamento globale (storie spesso ingigantite ed usate ad arte da alcuni) non contano nulla?
Per finire, come giustamente sottolineato da Daniele Capezzone, deve essere ricordato che la Cina è una nazione di esportatori e che punta ad invadere i gangli più importanti dell’economia degli altri Paesi. Dunque, rischiamo di consegnarci a Pechino. Per questo motivo, esprimo delle perplessità riguardo all’accordo con il Dragone.