In cerca di lavoro? Al bando vestiti attillati o sgualciti, tinte sgargianti, accessori non abbinati, barba e capelli trasandati. Esperti di stile e studi scientifici rivelano come l’outfit prescelto influenzi concretamente l’esito di un colloquio. Una teoria comprovata da un’indagine inglese secondo cui ben 4 recruiter su 10 (37%) scelgono i candidati basandosi sul dress code.
Si dice che “l’abito non fa il monaco” ma quando si tratta di affrontare un colloquio di lavoro l’outfit giusto può davvero fare la differenza. Soprattutto oggi che, con la crisi che ancora imperversa nel nostro Paese, la competizione per i posti di lavoro vacanti è più che mai serrata. E se è vero che il linguaggio verbale incide solo per il 10% nella comunicazione, come riportato in numerosi studi condotti da linguisti, è importante giocarsi tutte le carte nei primi secondi decisivi in cui il selezionatore inquadra il candidato ed effettua d’istinto già una prima selezione.
Il segreto? Indossare abiti in cui ci si senta a proprio agio ma che, al tempo stesso, rispettino il codice di abbigliamento di quella determinata azienda.
Lo studio è stato condotto da Espresso Communication per Bigi Cravatte Milano, attraverso il monitoraggio di oltre 70 testate internazionali e il coinvolgimento di fashion blogger ed esperti di stile.
“Quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro – spiega Stefano Bigi, amministratore unico di Bigi Cravatte Milano – è fondamentale dare una buona impressione di sé al primo sguardo indossando vestiti appropriati e mostrando un aspetto curato. Se la vastità del guardaroba femminile permette di creare infinite combinazioni, per gli uomini presentarsi al colloquio in giacca e cravatta si rivela spesso la scelta giusta, anche se non sempre è necessario. Tuttavia, qualora l’ambiente di lavoro o la posizione lo richieda, è fondamentale indossare una cravatta coerente con il proprio outfit e, soprattutto, di qualità. Infatti se si decide di optare per la cravatta è importante che venga portata bene, quindi sono vietati i nodi allentanti o troppo importanti e i tessuti stropicciati o macchiati”.
Come scegliere l’outfit adatto?
“Innanzitutto il colore è una componente estremamente importante per la scelta di abiti e accessori – prosegue Stefano Bigi –. Nell’abbigliamento maschile il grigio e il blu sono un passepartout in queste situazioni, ma per chi vuole dare un tocco di personalità al look mantenendo un registro formale è possibile abbinare accessori nelle diverse tonalità del blu, o nei colori bordò, marrone e verde. Per quanto riguarda materiali e fantasie, si può optare per una cravatta tinta unita o con piccoli disegni, prediligendo i classici colori scuri, per la candidatura a ricoprire una posizione di lavoro d’ufficio in un ambiente elegante e formale. Spazio a cravatte sfoderate con orlo a mano, dallo stile più casual, o alla classica riga, in seta/lino per la stagione estiva, per ambienti più informali. Infine, per presentarsi ad un colloquio di lavoro per una posizione che implichi creatività e personalità suggerisco una cravatta più stretta. Il consiglio è sempre quello di non eccedere indossando colori sgargianti o accessori troppo stravaganti”.
Marie-Loù Pesce, blogger di Fashion in the Moonlight, suggerisce invece qualche proposta di outfit femminile per non essere colti impreparati durante una job interview: “Per candidature nel settore finanziario, bancario, giuridico, o per qualsiasi altro lavoro d’ufficio, la scelta ideale è mantenere un look classico ed elegante. Niente gonne vaporose o pantaloni eccentrici ma soprattutto niente scollature profonde.
Per posizioni lavorative più informali propongo di abbinare i pantaloni ad una giacca particolare o di indossare una shirtdress, completando il look con accessori divertenti. Infine, se la candidatura è per un posto da creativo sarà possibile prendersi un po’ più di libertà con il codice di abbigliamento. Per un outfit particolare e ricercato suggerisco di dare un tocco di personalità al look con un bel fiocco al collo, un maglione stampato o dei pantaloni stravaganti”.
E I COLORI?
L’arancione è considerato il colore peggiore da indossare per un colloquio di lavoro (95%), seguito dal rosso 84% e dal rosa 83%. Imperdonabili infine gli abiti stropicciati e macchiati per 59% dei dirigenti. Per gli uomini sì a calzini neri 77%, scarpe in pelle nera 56%, abito su misura navy 51%, giacca e cravatta (50%), camicia a maniche lunghe bianca o blu 48% e gemelli 37%; no a chinos 50%, polo 66%, jeans 82%, t-shirt 88% e giacche di pelle 70%.
Per le donne invece sì a collant 94%, tacchi alti 69%, gonna o abito nero a metà lunghezza 64%, perle 56%, camicia a maniche lunghe o camicetta 42%; no a gioielli pendenti 99%, spalline 97%, scollature profonde 95%, gambe nude 94%, scarpe sportive 91% e gonna corta 60%.
Tra le violazioni più comuni al dress code aziendale, sul podio ritroviamo un abbigliamento eccessivamente casual (47%), seguito da troppa pelle in mostra (32%).
IL DECALOGO CON I CONSIGLI DEGLI ESPERTI DI STILE PER FARE CENTRO AL COLLOQUIO:
1. Assicurarsi che i vestiti siano puliti e stirati.
2. Evitare abiti visibilmente troppo stretti, che non si adattano al proprio fisico.
3. Evitare i colori troppo sgargianti.
4. Evitare accessori e gioielli troppo vistosi, oppure profumi e dopobarba troppo persistenti.
5. Indossare scarpe pulite e non usurate. Gli uomini sono invitati ad evitare sneakers e optare per un paio di stringate classiche. Mentre alle donne si consiglia di non indossare tacchi eccessivamente alti e sandali.
6. Assicurarsi di indossare una cintura coerente con l’outfit e possibilmente abbinata al colore delle scarpe.
7. Presentarsi con capelli e barba in ordine.
8. Assicurarsi di avere le mani curate tenendo presente che sono la parte del corpo maggiormente esposta durante il colloquio.
9. Considerare che non esistono colloqui informali. Nel dubbio meglio “eccedere con le formalità”.
10. Ed infine è fondamentale essere se stessi.
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