Si dà per scontata una vittoria del centrodestra. I sondaggi lo danno in netto vantaggio. Tuttavia, ci sono delle incognite di non poco conto. In primo luogo, i sondaggi vanno presi come tali. Sono solo delle rilevazioni e sono spesso condotti da aziende che ricevono commissioni dai partiti.
Per esempio, un sondaggio commissionato dalla Lega darà un certo tipo di risultato a favore di quel partito, uno commissionato dal Partito Democratico farà lo stesso in favore di quest’ultimo e così via.
Dunque, il sondaggio può diventare l’espediente con il quale si può orientare l’opinione pubblica. Però, il voto è tutta un’altra cosa e può sovvertire ciò che dicono i sondaggi.
In secondo luogo, l’astensionismo potrebbe fare la differenza. Di solito, gli elettori di centrosinistra sono meno inclini all’astensionismo di quelli di centrodestra. Gli elettori di centrosinistra si mobilitano con più facilità degli altri. Questo deriva dal loro retaggio culturale legato al Partito Comunista Italiano. Il Partito Democratico è molto più bravo a mobilitare le masse di quanto non lo siano i partiti di centrodestra.
Ora, i sondaggi in favore del centrodestra potrebbero fare sì che gli elettori di centrosinistra si mobilitino maggiormente per rabbia. Inoltre, si voterà in un giorno solo e non in due. Di conseguenza, questo potrebbe favorire l’astensionismo.
Il centrodestra potrebbe vincere facilmente se facesse in modo di motivare il suo elettorato, il quale è maggioritario nella popolazione. L’elettorato di centrodestra è maggioritario, ma quello di centrosinistra si mobilita con più facilità. Dunque, il centrodestra dovrà lavorare molto per avere la certezza di vincere.