Gabriela Michetti, Vice Presidente della Nazione Argentina, dà enorme importanza alle proprie origini italiane.”Tutti i miei nonni e bisnonni sono italiani. Come potrei non sentire nel mio sangue tutta l’eredità di quella cultura?”. Intervistata da L’Italiano, quotidiano diffuso a Buenos Aires, spiega: “Amo l’Italia, ogni volta che vado in Italia sento davvero di essere a casa. L’unica volta che viaggiai con i miei genitori in Italia da bambina, il giorno che partimmo io piansi perché volevo rimanere. Io, che amo la mia Argentina, mi ricordo ancora quel senso di dolore nel lasciare l’Italia perché da una parte non volevo staccarmi da quel Paese che volevo conoscere di più e dall’altra avevo una sensazione come se vi avessi vissuto tutta la mia vita. Quel viaggio è uno dei miei ricordi più belli. Arrivammo a Roma, mio papà affittò un’auto e facemmo tutta la costa a sud arrivando a Bari, poi risalimmo a Rimini e a Venezia. Naturalmente passammo per Macerata”, città da cui venivano i Michetti.
Per la vicepresidente argentina “la cultura italiana ha una vitalità ed un vigore che non so se molte altre culture posseggono. La passione con cui l’italiano e l’italiana si attaccano alla vita è qualcosa di molto speciale”.
Che possiamo dire all’Italia? “Le possiamo dire che per lei le nostre porte sono aperte e la invitiamo ad approfittare dello sviluppo argentino in molte aree: servizi, miniere, pesca, agroindustria e soprattutto infrastrutture. Perché ci sarà un gigantesco piano di infrastrutture per il Paese che avrà a che fare con strade, ferrovie, porti. In tutto questo enorme spiegamento di possibilità di produzione e generazione di ricchezza gli imprenditori italiani hanno un’opportunità molto importante in Argentina e nel mercato sudamericano di cui l’Argentina è parte con Uruguay, Brasile, Cile, Paraguay e Bolivia; uno dei mercati più grandi del mondo. Noi possiamo dunque offrire queste opportunità all’Italia in tutte questa aree e poi anche nella tecnologia, settore nel quale l’Italia è all’avanguardi”.
“Anche nell’area culturale fra Italia e Argentina c’è un rapporto come tra fratelli, anzi come tra padre e figlio, dato che l’Argentina è costituita in grandissima parte da discendenti di italiani e questa identità noi la portiamo nel sangue, nel cuore. Sì, dobbiamo intensificare molto le relazioni culturali”.
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