Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito la lettera di un connazionale che ci scrive da Barcellona, Spagna. Le parole che usa nei confronti del Consolato sono molto pesanti, suonano come vere e proprie accuse. Da certi toni prendiamo le distanze, ma siamo convinti questa missiva possa essere d’interesse pubblico, in particolar modo in un periodo in cui ancora si parla di servizi consolari e italiani nel mondo. Buona lettura.
Caro direttore,
mi chiamo Cristiano Bernacca, sono residente a Barcellona e regolarmente iscritto all’aire da Agosto. Vorrei inviarvi, come testimonianza della situazione drammatica in cui versa il nostro Consolato in città, queste poche righe.
Ormai da tempo ho inviato copia del Passaporto attraverso il sito Fast It – servizi consolari on line, per rinnovo, senza ricevere nessun tipo di conferma/risposta/comunicazione da parte del Consolato.
Avendo fatto richiesta di iscrizione AIRE attraverso il canale consolare, hanno tutti i miei documenti, in formato cartaceo e digitale, nonostante tutto mi richiedono (si badi bene, solo per avere un pin, non un appuntamento) copia del Passaporto (fornita). Da allora, e parlo di ormai tre settimane circa, il nulla.
Questa mattina, cittadino italiano, mi sono presentato alla porta e non mi è stata concessa la possibilità di entrare nel consolato del MIO PAESE, da parte di una guardia scorbutica e poco educata. Ho educatamente chiesto informazioni e mi è stato risposto con protervia che il Consolato non è un ufficio appuntamenti, cosa che potrei anche condividere, se mi si garantisse la possibilità di prenotare on line un appuntamento (cosa che credo facciano in tutti i CONSOLATI del MONDO) e se il Consolato stesso fornisse ai suoi cittadini un servizio per lo meno decente e non VERGOGNOSO, spacciandolo per servizio ON LINE.
Mi chiedo cosa c’è di ONLINE nel suddetto servizio? Siamo al punto che sul sito non compare nè un indirizzo mail, nè un numero telefonico (lasciamo stare il numero a pagamento che viene riportato in quanto inefficiente a dir poco).
Non rilasciano informazioni, non rilasciano documenti, non ci sono tempistiche, non ci sono chat in tempo reale, non è possibile prenotare appuntamenti. Come pensano che la gente possa comunicare con il CONSOLATO? Se anche quando, armata di buona volontà, la fanno trattare in maniera scortese da personale di sicurezza?
La situazione è INCRESCIOSA, il servizio che (non) offrono è a dir poco VERGOGNOSO. Il numero degli Italiani residenti in città è aumentato in maniera vertiginosa e le risorse non sono sufficienti, motivo per cui servirebbe veramente un processo online per sgravare gli impiegati di gran parte del lavoro e stabilire in maniera TRASPARENTE ed EFFICACE una procedura snella e veloce.
Nel 2018 non è ammissibile non avere un canale di comunicazione telematico, ancor meno, francamente, pubblicizzare l’esistenza dello stesso, quando la situazione e’ quella appena descritta.
So che il MAIE sta lavorando su questo tema e sono fiducioso che la situazione si possa risolvere per il meglio. Il caso Barcellona pero’ ha bisogno che ci si attivi in fretta e di un cambio radicale di marcia. Sono ormai troppi i connazionali che rinunciano anche a segnalare o protestare.