“Sono abbastanza vecchio per ricordarmi donne più accorte. Una donna aggredita da un cingalese alle tre di mattina un tempo non ci sarebbe mai stata. La donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda. Se si trova in una zona di periferia, sola in mezzo alla strada, può anche essere oggetto di un’aggressione. Non giustifico gli stupratori, gli darei 30 anni di carcere, ma serve attenzione e cautela da parte delle donne. Se cammina un uomo solo alle tre di notte non gli succede niente, se cammina una bella ragazza, magari vestita in modo provocante, e si trova in determinati ambienti, si espone. Qui tutti vogliono fare tutto. Io non sono un maschilista, ma il corpo della donna è oggetto e fonte di desiderio da parte dell’uomo. E’ un istinto, sarà primordiale, sarà ancestrale, quello che volete. Molte volte servirebbe un minimo di cautela. Le donne lo devono pensare che c’è gente in giro che può fargli del male. Le donne hanno un appeal che è diverso dagli uomini, potrei parlare degli ormoni, dell’aggressività. Certe volte un tipo di abbigliamento, un tipo di contesto, fa pensare a dei soggetti che siano una manifestazione di disponibilità da parte della donna. Serve un poco di buonsenso, un poco di cautela, alle donne non farebbe male. Non è una manifestazione di inferiorità. Io alle tre di mattina sconsiglierei mia figlia di camminare in una periferia da sola, peggio ancora se è vestita in maniera disinvolta”. Così Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, parlando a Radio Cusano Campus in merito ai recenti fatti di cronaca su abusi sessuali subiti da alcune donne in Italia.
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