Giovanni Delizotti è uno chef giovanissimo. Ha solo 25 anni e dal 2018 ha deciso di lavorare come stagionale all’estero: prima in Spagna e poi in Australia, anche in un hotel. “Nel 2018 sono andato all’estero, in Spagna: prima Tenerife e poi Alicante. Nel 2019 mi sono trasferito a Perth. A causa della pandemia, a maggio dello scorso anno sono dovuto tornare”.
La sua storia viene raccontata dal quotidiano La Repubblica, sull’edizione di Bari: all’estero, spiega Giovanni, “ci valorizzano di più: ore di lavoro dignitose, paghe proporzionate, più rispetto dei diritti dei dipendenti”.
A causa del Covid è tornato a Palo del Colle. Ma se ne avrà la possibilità, vorrebbe ripetere l’esperienza fuori dalla penisola, anche se – sottolinea – “è un peccato dover sempre scappare: vorrei fare qui in maniera decente il lavoro che ho scelto e che mi piace”.
Purtroppo quella di Giovanni è una storia che riguarda tantissimi altri giovani italiani. Sono decine di migliaia, infatti, quelli che ogni anno decidono di emigrare all’estero. L’Italia, evidentemente, non è in grado di assicurare loro alcune prospettiva di futuro. Purtroppo.