La sinistra dice no al premierato, ritenendo che la riforma proposta dal centrodestra sia “autoritaria”. Peccato che fino a due anni fa, per undici anni, il Partito Democratico ha governato senza aver mai vinto veramente le elezioni. Dunque, come si fa a parlare di “svolta autoritaria” da parte del centrodestra?
Oltre a ciò, la sinistra ha proposto di aumentare il numero dei senatori a vita. In pratica, vuole le riforme per sé. Deve essere ricordato, infatti, che i senatori a vita sono scelti dal presidente della Repubblica. L’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, è di sinistra. Quindi, la sinistra vuole farsi le riforme a proprio vantaggio?
Le grandi democrazie hanno premier eletti direttamente dal popolo e con poteri più ampi rispetto al nostro presidente del Consiglio. Per esempio, il nostro presidente del Consiglio non può nominare e revocare i ministri. Invece, un premier straniero, come (per esempio) quello britannico, può farlo.
Sorge spontanea questa domanda: forse, la sinistra agita tanto lo spettro dell’autoritarismo, nella fattispecie il fascismo, perché non ha contenuti? Questa è la sensazione che tutti hanno. Non potendo battere il centrodestra alle urne, cerca degli espedienti.
Il Partito Democratico di Elly Schlein non fa altro che parlare di antifascismo e bolla come “fascista” ogni cosa fatta dal centrodestra. Fa proposte dal sapore del più estremo populismo di sinistra. In realtà, c’è un gioco dietro a tutto ciò.
La sinistra vuole affossare le riforme costituzionali, come quella del premierato, non facendo raggiungere la maggioranza qualificata in Parlamento. Infatti, una riforma costituzionale può passare senza referendum solo in questo modo. Così, si dovrebbe passare per la via referendaria e in tal modo, se le riforme fossero bocciate, la sinistra potrebbe sperare di dare una spallata al Governo.
Se il Governo cadesse a causa di ciò, Mattarella potrebbe riportare in auge la soluzione del governo tecnico e il Partito Democratico, ovviamente, direbbe sì.