I sette giorni che precedono la solenne festività della Pasqua cristiana sono scanditi da rituali. Si tratta di una festa mobile, la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera, che cade fra il 22 marzo e il 25 aprile. Si commemora la resurrezione di Cristo e rappresenta la massima solennità dell’anno liturgico cristiano.
Nell’antichità i rituali della Roma papalina avevano inizio il mercoledì Santo, dove nella Cappella Sistina si svolgevano i Mattutini delle tenebre. La cappella era illuminata da 21 candele di cera gialla, che venivano spente una ad una, a significare la crescente solitudine di Gesù. Cerimonie analoghe si svolgevano in Santa Maria Maggiore e in San Giovanni in Laterano.
Il giovedì Santo, durante la Santa Messa, dopo il Gloria si legavano le campane. A Messa terminata il clero si disponeva in processione verso l’altare dove era stato preparato il “sepolcro”, altare addobbato nel quale veniva deposta l’ostia consacrata. Poi era consuetudine la visita ai sepolcri fino alla mattina del giorno successivo. Nello stesso giorno si svolgeva il rito della Lavanda dei Piedi, in memoria dell’atto di umiltà compiuto da Gesù nei confronti dei 12 apostoli.
Il venerdì Santo all’interno delle chiese l’atmosfera era tetra, con luci spente e finestre velate. Il rito più significativo è quello della Via Crucis, fra il Palatino e il Colosseo, istituita nel XVIII secolo da San Paolo della Croce. Ai tempi attuali la Pasqua romana viene trasmessa in tutto il mondo dai mezzi di comunicazione. La Via Crucis del venerdì Santo è trasmessa in mondovisione, come la rituale benedizione pasquale Urbi et orbi.
Il sabato Santo a mezzogiorno si scioglievano le campane di tutte le chiese, dando con anticipo l’annuncio della resurrezione di Gesù. Le case, accuratamente riordinate nei giorni precedenti, venivano benedette dal sacerdote nel corso della rituale visita.
Durante la giornata di Pasqua in San Giovanni in Laterano si svolgeva l’agape pasquale. Veniva consumato l’agnello benedetto, dopodichè si accendeva il cero pasquale al quale venivano attaccate cinque pigne a simboleggiare le piaghe inferte al Redentore. La settimana Santa richiamava un grande numero di pellegrini che provenivano da tutte le parti del mondo.