La sessuologa Rosamaria Spina è intervenuta su Radio Cusano Campus riguardo la verginità e le persone che non fanno sesso.
“Il sesso – ha affermato – è un modo per conoscere se stessi e gli altri in una forma differente rispetto alla socialità in senso lato. Nel momento in cui il sesso, per qualche motivo, viene a mancare si perdono delle informazioni fondamentali. La sessualità è un bisogno primario, se non mangiamo moriamo, se non facciamo sesso non moriamo ma certo non stiamo bene, alla fine qualcosa verrà fuori”.
“Ci sono persone che decidono di mettere da parte la loro vita sessuale. Quando la si mette da parte è un conto, ma se invece questo non avviene e non si riesce a fare sesso, in questo ultimo caso abbiamo delle profonde difficoltà di confrontarsi con il prossimo”.
“Noi nasciamo come individui sessualizzati, come poi esprimiamo la sessualità dipende da numerosi fattori sociali, culturali, religiosi. Se questa espressione non avviene abbiamo delle enormi problematiche che si generano da questa ‘astinenza’”.
“La religione gioca poi un ruolo fondamentale. Per professione vedo tanti pazienti di credi e religioni diverse. Il credo può fare molta differenza nell’affrontare le problematiche di natura sessuale. Mi sono capitate delle coppie o dei single che pensavano che la terapia andasse contro il loro credo e hanno interrotto la terapia stessa. La terapia sessuale è sempre pensata in base alla religione del paziente che però in alcuni casi vive un profondo disagio che lo porta ad interrompere un percorso di cura”.