La Sessuologa Rosamaria Spina è intervenuta a Radio Cusano Campus: “In Italia abbiamo una grande tradizione, molto antica, riguardante il carnevale – ha affermato la Dott.ssa Spina -. Il gioco del cambio di ruolo, di identità, nella sessualità funziona sempre perché è un modo soft per rompere gli schemi, per rompere la routine, per provare qualcosa di diverso dal solito per trasgredire senza però rischiare più di tanto. E’ come se in quel momento la persona si calasse in panni non completamente suoi.”
“Molte coppie con la ‘scusa’ delle feste in maschera o per una festa di carnevale, potrebbero chiedere di mettere in pratica qualche fantasia proibita. Quale occasione migliore per realizzare qualche fantasia che in altri periodi dell’anno si fa difficoltà a mettere in pratica. Abbiamo tantissime maschere, anche tradizionali, che ben si prestano a diverse situazioni”
Pulcinella, secondo la tradizione il suo nome è legato all’ermafroditismo: “Potremmo dire che è adatta a transessuali e omosessuali, diciamo per chi vive una sessualità intermedia ma anche per chi non si vuole svelare più di tanto e vuole giocare per questo doppio ruolo. Anche li dove ci sono sessualità ben definite e nette fa anche bene sperimentare il ruolo del sesso opposto. Pulcinella poi non ha implicazioni morali e si presta bene per interpretare questo doppio ruolo maschile-femminile, un ruolo sia attivo che passivo anche in chi non ha una omosessualità dichiarata perché questo doppio ruolo ha sempre un suo lato erotico e trasgressivo. Per chi ha una sessualità intermedia trova pieno rispecchiamento in questa figura”.
“Per i dominatori penso alle maschere tipiche del carnevale di Venezia con costumi eleganti e sofisticati, con maschere che coprono metà viso con un gioco del vedo e non vedo. Potrebbe starci molto bene per i dominatori la maschera del Doge, per la sua potenza nel ruolo che aveva. Quasi un conquistatore. Per un gioco delle parti sicuramente il Doge esercita sempre un certo fascino”.