“Nell’ottica dell’emancipazione sembra che anche la donna si sia ritagliata il suo ‘diritto a trasgredire’, in alcuni casi anche fortemente, almeno una volta l’anno e la festa della donna l’otto marzo sembra essere proprio l’occasione per farlo. Tantissimi gli spettacoli pensati per la donna, l’uomo rimane a casa con gli amici e chiude un occhio sulla festicciola in cui la partner potrebbe partecipare e si va avanti fino a notte tarda”. Così la
Sessuologa Rosamaria Spina a Radio Cusano Campus.
“Abbiamo un’inversione dei ruoli con la donna che si mascolinizza e abbiamo un atteggiamento tipicamente maschile, non solo nel guardare certi spettacoli come gli spogliarelli maschili, ma cambia anche nel linguaggio adottandone uno esplicito con terminologie rudi o volgari”.
“La festa della donna farà registrare un’impennata del sesso occasionale soprattutto nelle single che non hanno normalmente occasioni per fare o dedicarsi a certi incontri trasgressivi. In questo caso si cercano invece, volutamente, contesti dove trovare situazioni o momenti legate al sesso occasionale. Si sta con le amiche, si beve un po’ di più, aumenta la disinibizione e diventa più facile lasciarsi andare nella notte ad un incontro che il giorno dopo sarà dimenticato”.
“Il clima che si viene a creare facilita molto questi momenti di disinibizione soprattutto nelle donne molto inibite che nella sera dell’otto Marzo trovano lecito andare oltre determinati canoni. Non c’è dietro nessun giudizio morale, la sessualità è giusto viverla come ognuno sente di viverla”.
“La donna ha gli stessi bisogni e desideri dell’uomo, la sessualità maschile e femminile ha sì delle differenze ma nei bisogni primari funziona comunque nello stesso modo”.
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