“Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato” (Proverbio cinese)
“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta” (Theodor Adorno)
“Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere” (Jean-Paul Sartre)
“Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure” (Nelson Mandela)
“A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame” (Totò)
IN MORTE DI JOLE SANTELLI
Ricordo Jole Santelli, che non aveva paura mai di nulla, neanche della sua malattia. E dedico il mio ricordo alla Jole presidentessa della Regione Calabria, morta a Cosenza – a 51 anni – alcuni giorni fa, nella notte tra mercoledì e giovedì. Avrei voluto consegnarle, a febbraio, il mio Premio Socrate, una manifestazione annuale per festeggiare i personaggi italiani più meritevoli. Mi rispose, malinconicamente, che non avrebbe potuto essere presente.
Non le chiesi spiegazioni e mi preoccupai: come molti sapevo, anche se lei non ne parlava volentieri, del tumore che l’aveva aggredita da qualche anno e le tormentava la vita.
Ho letto, nei numerosi e affettuosi necrologi, che Jole “lottava” contro questo tumore. Ma la riflessione dovrebbe essere più profonda: lottava per vivere, con la speranza di non consentire che la grave malattia le alterasse la vita. Come quasi tutti i calabresi, era tenace, combattiva e riservata.
LA SPERANZA, LA LOTTA PER VIVERE
Qualche tempo fa ho letto, con emozione, e ammirazione, una sua (rarissima) confidenza. In una intervista a ‘Il Fatto quotidiano’: “Quando una persona subisce un attacco così violento alla propria vita, quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi portare via dalla corrente, scegliere che il destino scelga per lei. Oppure attivarsi, concentrarsi e soprattutto ribellarsi”.
“NON AVEVA PAURA DI NULLA”
Santelli rivelò di aver chiesto il permesso al suo oncologo, prima di accettare la candidatura al vertice della regione Calabria, (elezioni poi vinte nello scorso gennaio). E ho una sicurezza: ha fatto e avrebbe fatto molto, concretamente, a favore e a sostegno dei calabresi. L’ha ricordata bene Silvio Berlusconi: “Era coraggiosa, non aveva paura di niente, neanche del tumore”.