Fermare la fuga dei cervelli e attrarre talenti dall’ estero. A dirlo la Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 Paesi, che da pochi mesi è entrata a far parte di Planeta formación y universidades, il network internazionale creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta, che ha realizzato una ricerca su “L’Italia e il malessere demografico: arginare la fuga dei cervelli, trattenere i talenti, modernizzare il sistema educativo italiano”.
La ricerca – scrive La Sicilia – ha messo in luce trend, costi economico-sociali e proposte legate al fenomeno dell’ esodo giovanile collegato all’ invecchiamento della popolazione italiana con uno sguardo agli altri Paesi del mondo.
L’analisi di chi lascia il nostro Paese conferma che si tratta di una vera e propria fuga di cervelli. Difficile stabilire con esattezza quanti siano, ma i dati Istat dicono che solo nel 2018 sono partiti 117mila italiani di cui 30mila laureati.
Quasi tre cittadini italiani su quattro trasferitisi all’estero hanno 25 anni o più: sono poco più di 84 mila (72% del totale degli espatriati); di essi, il 32% sono laureati. Rispetto al 2009, l’ aumento degli espatri di laureati è più evidente tra le donne (+10 punti percentuali) che tra gli uomini (+7%). Inoltre, negli ultimi 10 anni i giovani laureati che hanno abbandonato il nostro Paese sono stati 182mila con un’ età media di trent’ anni.