Un po’ mi dispiace: era diventato un divertimento. Cosa? Raccogliere le voci continue sulle candidature alla direzione di Repubblica, dove vien detto diffusamente che sia traballante la poltronissima di Mario Calabresi.
Ieri pomeriggio però mi è giunta, off records, una ferma smentita da parte di un importante esponente dei vertici del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Smentita assoluta: non si pensa di sostituire Calabresi; nessuna candidatura di conseguenza può essere fondata, per l’eventuale avvicendamento. Riferisco doverosamente.
In politica, le smentite sono considerate conferme. Nelle proprietà dei mass media, le smentite non sono conferme, le indiscrezioni sono più complicate da interpretare.
Concludo con una riflessione positiva: le mille voci dimostrano che La Repubblica accende molti e vivaci desideri. Nonostante la crisi e la delicatezza delle trattative in corso tra l’editore e i sindacati, per ridimensionare i costi.
Per ultimo, quasi dimenticavo: le ultime voci (me lo scrive l’ex dirigente della Rai di Milano, Renzo Canciani) riguardano la candidatura dell’attuale direttore della Stampa, Molinari. Ma, come vi ho detto, la smentita è categorica…