L’economia del Centro America, quella della Repubblica Dominicana in particolare, cresce a ritmi velocissimi. Numeri che altri Paesi del mondo si possono solo sognare. Pensate che nel 2016 le previsioni di crescita per l’isola di Santo Domingo sono oltre il 6%. Questo anche grazie alle rimesse dei dominicani residenti oltre confine, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti. Insomma, la RD è la locomotiva dell’America Centrale e a livello di crescita economica dà lezioni a tutta l’area dell’America Latina. L’Italia dovrebbe approfittarne, dovrebbe essere presente nell’isola caraibica con le proprie istituzioni, pronta a raccogliere l’enorme potenziale della Repubblica Dominicana. Eppure così non è.
L’Italia ha chiuso la propria ambasciata a Santo Domingo il 31 dicembre del 2014, lasciando la comunità italiana residente completamente abbandonata a se stessa e perdendo terreno nel campo della competizione internazionale che nel Paese dei Caraibi è fortissima. Spagnoli, francesi, tedeschi, americani: sono tutti pronti a cavalcare l’onda positiva che investe la RD dal punto di vista della crescita economica e dello sviluppo infrastrutturale. Lo Stivale no, lo Stivale se ne frega.
L’interrogativo a questo punto è sempre lo stesso: ma il governo italiano, il nostro ministero degli Esteri, si rende conto dell’errore che ha commesso chiudendo l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo? A quanto pare no, visto che ha impugnato la sentenza del Tar che ha dato ragione alla comunità italiana della RD e nella quale si dice a chiare lettere che la sede diplomatica tricolore va riaperta. Il viceministro Giro aveva assicurato la scorsa estate che si sarebbe recato nella Repubblica Dominicana molto presto per osservare con i propri occhi la situazione sul territorio: voi l’avete visto? No. L’esponente del governo Renzi di Santo Domingo sembra essersi completamente dimenticato. Chi invece non si dimenticherà di quanto ha fatto la Farnesina, con la complicità dell’attuale esecutivo, saranno certamente i connazionali residenti nell’isola Hispaniola, sempre più arrabbiati, sempre più soli. Le elezioni politiche non sono poi così lontane.
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