Il disgusto che il sottoscritto prova per la politica che ci governa, anzi, non ci governa, è certamente quello che avvolge gli animi di milioni di nostri connazionali, siano essi residenti in Italia o sparsi per il mondo. L’orgoglio di essere italiani? Ma com’è possibile? Con quali basi e per quali ragioni possiamo provare orgoglio e patriottismo in un Paese senza classe dirigente capace? Abbiamo votato tre mesi fa e a cosa stanno pensando coloro che abbiamo eletto? Ricordiamolo: alla ineleggibilità di Berlusconi con riferimento ad una legge ambigua del 1957, quando la tv aveva un solo canale in bianco e nero. A dimezzare le pene per l’associazione mafiosa o qualcosa del genere. A mettere fuori gioco i Movimenti, a danno del M5S di Grillo. Ad aumentare l’IVA al 22%. Alle unioni o alle adozioni per i gay, alla cittadinanza degli immigrati. Queste su indicate notizie sembra siano al primo punto dell’ordine del giorno, almeno leggendo i giornali e guardando i notiziari televisivi.
Nulla è stato fatto per la gravissima situazione delle PMI, dei neo diplomati o neolaureati, dei disoccupati. Nessuno sgravio sul cuneo fiscale; nessun provvedimento per tassare la prostituzione; nessun accenno per rimpatriare le decine di migliaia di detenuti stranieri; nessun accenno alle 730 scorte armate e ai 2200 agenti impegnati sulle auto blu ogni santo giorno. Nessun accenno a incentivi veri per chi assume un dipendente. Nessun accenno per abbattere le pensioni d’oro, quelle che raggiungono anche 90.000 euro mensili! E parlo di soldi pubblici, non di pensioni private naturalmente.
Insomma, io credo sia un disastro generale, una situazione da Paese così stupido e incapace da far tremare i polsi. Due partiti uniti in un matrimonio di interesse che si fanno dispetti quotidiani e un terzo all’opposizione che urla al complotto. Una Lega assottigliata dalle cazzate di tesorieri e figli di papà e priva della grinta storica di un Bossi anni 80. E’ con profonda delusione che mi reco in ufficio ogni mattina, in un clima tetro e cimiteriale, tra negozi sfitti e appartamenti in vendita, cartelli sbiaditi, marciapiedi vuoti, attività fallite e vecchi caffè deserti.
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