È un fatto noto che risiedere all’estero per un cittadino italiano equivalga a essere catalogato dallo Stato e dalla pubblica amministrazione come un cittadino di serie B. L’iscrizione all’AIRE comporta sia la cancellazione dall’APR (Anagrafe della Popolazione Residente) sia la perdita dell’assistenza sanitaria italiana. IMU e TARI si devono pagare ugualmente, quella che prima era considerata abitazione principale dopo l’iscrizione all’AIRE diventa per magia seconda casa, con annessa tassazione maggiorata.
Mentre i vantaggi derivanti dall’iscrizione già menzionata equivalgono alla possibilità di ottenere dal consolato i certificati anagrafici, il rinnovo della patente, del passaporto e il poter votare per corrispondenza. Un bell’affare, non c’è che dire.
Già, votare… Perché a Roma si ricordano degli italiani all’estero solamente quando si avvicinano le elezioni. Quindi promesse a profusione, e poi il nulla.
L’ennesima beffa è quella ai danni dei pensionati residenti all’estero: d’ufficio viene assegnata loro come residenza fiscale Roma, per cui – sempre magicamente – le addizionali regionali e le addizionali comunali automaticamente vengono adeguate a quelle del Lazio e della città di Roma, in genere tutto ciò comporta un aumento rispetto alla località in cui si è maturato il diritto alla pensione.
Dulcis in fundo, il tanto atteso bonus di 200 euro che verrà corrisposto nella mensilità di luglio spetterà solo ai residenti in Italia. Perché? Il Decreto Aiuti porta a termine l’ennesimo abuso nei confronti di quegli sciagurati che hanno trasferito la propria residenza all’estero. Il decreto stabilisce un bonus una tantum per compensare l’incremento dei prezzi degli ultimi mesi. Ma i legislatori cosa credono? Che i prezzi siano aumentati solo in Italia? Che fuori dallo stivale sia tutto rose e fiori?
Questa disparità di trattamento è intollerabile e inaccettabile, rappresenta un vero e proprio atto discriminatorio nei confronti dei residenti all’estero che meriterebbe di essere denunciato al tribunale dell’Aia.
Al di fuori del MAIE, nessun partito o movimento politico ha dimostrato interesse verso il rispetto e la tutela degli interessi degli italiani residenti all’estero – tranne nel caso sopra citato dell’avvicinarsi della campagna elettorale. Fino a quando si dovranno tollerare questi soprusi?
FIRMATO da un gruppo di pensionati italiani residenti in Costa Rica (sta girando una petizione e il numero di firme è in continuo aumento)
Emma Covioli, Franco Privato, Giovanni Massonicic, Anita Verri, Maria Teresa Gilli, Claudio Zanfavaro