Quando si mangia un piatto di tagliatelle, si assapora un pezzo di storia. Col ragù di piccione, tipico del Veneto, con quello alla bolognese, con quello romagnolo o con quello toscano, le tagliatelle trovano una giusta morte.
Le tagliatelle sono spesso associate anche ad una nota canzone dei bambini dello Zecchino d’Oro che ne fa menzione e che menziona una certa nonna Pina.
Ora, pongo questa domanda: sapete quando si fecero le tagliatelle per la prima volta? Questo formato di pasta fu creato da uno scalco di Ferrara, un certo Cristoforo da Messisbugo, nel 1501; creato per un’occasione importante, un matrimonio.
Il matrimonio in questione fu tra Alfonso d’Este, figlio del Duca di Ferrara e Reggio Ercole I (21 luglio 1476-31 ottobre 1534), e Lucrezia Borgia. Lucrezia Borgia (18 aprile 1480-24 giugno 1519) fu figlia di Rodrigo e di Vannozza Cattanei.
Rodrigo Borgia (1° gennaio 1431-18 agosto 1503) era un cardinale ed arcivescovo nativo della città spagnola di Xàtiva.
L’11 agosto 1492, Rodrigo fu eletto Papa e prese il nome di Alessandro VI. Ancora oggi, il nome di Papa Alessandro VI è sinonimo di libertinaggio e cinismo. Dalla cortigiana di origini mantovane Vannozza Cattanei, Rodrigo ebbe vari figli, tutti illegittimi. Infatti, come membro del clero, il futuro Papa non poteva sposarsi.
Oltre a Lucrezia, egli ebbe da Vannozza anche Cesare (1475-1507), Giovanni (1476-1497) e Goffredo (1481-1516). Ebbe figli anche da altre donne. Cesare divenne famoso come il duca Valentino e famigerato per la sua spregiudicatezza. Ricordiamo il trattamento che riservò a Vitellozzo Vitelli il 31 dicembre 1502.
Lucrezia si sposò tre volte. Il primo matrimonio fu con il duca di Pesaro Giovanni Sforza nel 1493 ma esso fu annullato dal Papa (e padre di Lucrezia) per motivi politici.
Il secondo matrimonio fu celebrato nel 1498 col figlio illegittimo del re di Napoli Alfonso II d’Aragona, il duca di Bisceglie Alfonso (1481-1500). Il matrimonio finì con la morte del marito per mano di Michelotto Corella, sicario al soldo di Cesare. Quest’ultimo sposò Charlotte d’Albret e si alleò con la Francia.
Di conseguenza, il duca di Bisceglie divenne scomodo per i piani del Papa e di Cesare. Tra gli Aragonesi e la Francia non correva buon sangue. Il terzo matrimonio, quello della nostra storia, fu con Alfonso d’Este.
In occasione di quell’evento, lo scalco Cristoforo da Messisbugo decise di inventare una pasta che ricordasse i biondi capelli di Lucrezia Borgia. Così nacquero le tagliatelle, delle quali Pellegrino Artusi scrisse: “Conti corti e tagliatelle lunghe, dicono i Bolognesi, e dicono bene, perché i conti lunghi spaventano i poveri mariti e le tagliatelle corte attestano l’imperizia di chi le fece e, servite in tal modo, sembrano un avanzo di cucina; perciò non approvo l’uso invalso, per uniformarsi al gusto degli stranieri, di triturare minutissimi nel brodo i capellini, i taglierini, e minestre consimili le quali per essere speciali all’Italia, debbono serbare il carattere della nazione”. Dunque, ogni volta che mangiamo un piatto di tagliatelle ricordiamo questa storia.