L’anno difficile nel campionato turco
Lasciata la Juventus, ad accogliere l’allenatore bresciano è stato il Karagumruk. Dopo aver conquistato 11 vittorie, a fronte di 11 sconfitte e altrettanti pareggi, con la squadra al nono posto Pirlo è stato esonerato a due giornate dalla conclusione del campionato.
Tante le reti segnate, ben 69, ma numerose anche quelle subite, 62, tanto che la squadra è risultata la terza peggior difesa del torneo. Ora l’occasione di lasciarsi alle spalle l’esonero in una piazza importante.
Il calcio secondo Pirlo
Pirlo ha dichiarato in più occasioni come il calcio, con il passare degli anni, sia sempre lo stesso; a cambiare, per il tecnico, sono il modo in cui le partite devono essere interpretate e i movimenti dei giocatori in campo.
Oggigiorno è fondamentale poter fare affidamento su calciatori validi tecnicamente, veloci e abituati a dialogare con la palla quando il ritmo aumenta. Pirlo ha ricevuto attestati di stima volti a celebrarne l’abilità, quando era calciatore, nel guidare i compagni come allenatore in campo.
Il celebre codino ha indicato che, quando giocavano assieme, le azioni dipendevano dall’estro di Andrea. In particolare, Baggio ha sottolineato la bravura dell’ex compagno nel vedere in anticipo quanto sarebbe potuto avvenire nel proseguo di ogni azione. Tra i punti di forza ha indicato la visione di gioco e il fatto di avere qualcosa di speciale.
Da Guardiola l’ispirazione per un calcio propositivo
L’ultima esperienza da calciatore ha visto Pirlo indossare per breve tempo, nel 2015, la maglia del New York City. Una volta terminata la carriera, nonostante avesse espresso in più occasioni l’intenzione di non allenare, ha intrapreso il percorso per divenire un tecnico. Da subito ha avuto le idee chiare su come impostare le squadre, puntando su un gioco innovativo, indicando come esistano diversi giovani allenatori motivati a “fare qualcosa di diverso”. Ha citato Guardiola, sottolineando l’importanza del mantenere il controllo di palla per vincere le partite, dichiarando come sia preferibile perdere la partita subendo un unico tiro in porta, ma con il 90% di possesso palla. In merito all’esperienza vissuta alla Juventus, Pirlo chiarisce di aver imparato tanto. E se i risultati sono stati altalenanti, la colpa sarebbe da imputare sia al fatto di aver disputato un’unica amichevole estiva che a quello di giocare ogni tre giorni, non avendo sufficiente tempo per recuperare. Peccati di gioventù (era la prima esperienza da allenatore) che spera non si ripetano alla Sampdoria. I pronostici accurati per la Serie B italiana saranno condizionati anche dal suo impa