Manifesti, carte, lettere, documenti, foto d’epoca e cimeli che raccontano 100 anni di emigrazione italiana oltre oceano, un viaggio fatto di speranze, timori e successi. E’ quanto propone la mostra, allestita al Palazzo Ducale di Lucca dal 13 settembre al 23 ottobre, dal titolo ‘Navi di carta. Cento anni di emigrazione italiana oltre oceano’.
Il titolo della mostra, si spiega, è dovuto al fatto che la rassegna propone, per la prima volta, manifesti molto elaborati graficamente, a colori, progettati per invitare, anche con frasi allettanti, insieme a dépliant e opuscoli, ad affrontare una grande viaggio verso Paesi dove era possibile trovare un lavoro e fare fortuna.
Curata dal giornalista e collezionista Massimo Cutò, con Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Paolo Cresci, la rassegna è anche l’opportunità per celebrare il 20/o anniversario della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.
Il presidente, Ave Marchi, spiega che la rassegna “è una preziosa collezione di manifesti, documenti e cimeli che raccontano cento anni di emigrazione italiana in una mostra ‘immersiva’ che, anche grazie alla varietà dei filmati d’epoca, consente di evidenziare venti anni di lavoro culturale della Fondazione e di sottolineare che il patrimonio archivistico e il patrimonio dei collezionisti possono dialogare e fornire occasioni accattivanti di conoscenza e di approfondimento storico-culturale”.
Per Biagioni “l’intento della mostra è quello di riscoprire una pagina della nostra storia che ha interessato nel complesso oltre 26 milioni di persone: la mostra rende possibile l’incontro con un passato in cui affondano le nostre radici. Ogni famiglia italiana, infatti, è testimone di una vicenda, di un ricordo, di un’esperienza legata all’emigrazione. La storia dell’emigrazione italiana riguarda tutti”.