“La memoria è tesoro e custode di tutte le cose” (Cicerone)
“Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme inconstanti, questo mucchio di specchi rotti” (Jorge Luis Borges)
“La nostra memoria è un mondo più perfetto di quanto lo sia l’universo: essa restituisce la vita a coloro che non esistono più” (Guy de Maupassant)
“Noi abbiamo una memoria immensa, presente in noi a nostra insaputa” (Denis Diderot)
“La memoria è una pazza che accumula tovaglioli colorati e butta via il cibo” (Austin O’Malley, scrittore statunitense)
L’INVENTORE DI PLAYBOY
Chiacchierando con figli e nipoti ho scoperto che i giovani non ricordano un mitico personaggio come Hugh Hefner, l’inventore/editore di “Playboy”. Le lettere dei lettori sono a volte una gioiosa sorpresa. Ringrazio perciò il signor Remo De Micheli, di Pavia, che mi ha inviato stralci di un articolo dedicato a Hefner, e mi scuso con l’autore perché il nostro lettore ha dimenticato di citarlo (sono pronto, ovviamente, a ricordarlo).
ALL’ASTA GLI OGGETTI DI HEFNER
Ho dunque appreso che in questi giorni sono stati battuti all’asta a Los Angeles alcuni cimeli di Hefner. Pantofole, cappelli, gemelli con i coniglietti, pigiami di seta. In vendita anche il letto dove dormiva perfino con sedici conigliette, divani leopardati, pipe, fermasoldi in oro, biliardini, flipper, la macchina da scrivere con la quale il pioniere della stampa erotica scrisse il primo numero della sua geniale rivista, “Playboy” (anche questo in vendita) con Marilyn Monroe seminuda in copertina.
QUALCOSA CHE SI SA DI LUI
Ma chi era Hefner? Il primo numero di Playboy uscì nel 1953: costava 50 centesimi e una scritta avvertiva che i contenuti erano «intrattenimento per uomini». Hugh Marston Hefner aveva all’epoca 27 anni, nella rivista aveva investito «600 dollari di capitale personale e 6.000 presi in prestito da chiunque stesse ad ascoltare l’idea per una nuova rivista maschile».
IL BOOM DI PLAYBOY
“Playboy” esplose: vi scrissero John Updike, Jack Kerouac, Vladimir Nabokov, Jean Paul Sartre e Ian Fleming, che ogni anno lanciava una nuova storia di James Bond. Nelle feste che organizzava, Hefner ospitò fra gli altri Frank Sinatra, Jack Nicholson, Warren Beatty, Mick Jagger. Tra le dive apparse senza veli: Brigitte Bardot, Kim Novak, Raquel Welch, Ursula Andress, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida e l’amante di Bill Clinton, Paula Jones.
L’OMAGGIO SINGOLARE A MARYLIN
Nel 1992 Hefner, scomparso il 27 settembre a 91 anni, aveva acquistato per 75mila dollari la tomba a fianco di Marilyn Monroe, al Westwood Village Memorial Park Cemetery di Los Angeles: «Chi non vorrebbe giacere per l’eternità accanto a Marilyn?», aveva detto.