La lettera inviata il 9 agosto dalla Farnesina agli ambasciatori e consoli, con la quale sono stati invitati i membri del corpo diplomatico a evitare di rilasciare dichiarazioni pubbliche contro il governo, altro non è che un monito. Infatti, le sedi diplomatiche italiane rispondono alle istituzioni italiane, quindi al governo del nostro Paese. Dunque, debbono essere in linea con ciò che dice il governo.
Tutta la macchina burocratica deve rispondere al governo in carica. Questo vale in qualsiasi organizzazione statuale. Per esempio, ad ogni cambio di presidente e di amministrazione negli USA, cambiano gli ambasciatori nelle ambasciate americane. Ciò è perfettamente normale. Lo stesso discorso vale anche per gli altri Stati. Ci deve essere un allineamento tra governo e ambasciate.
Non è normale che vi siano un governo ed un corpo burocratico e diplomatico che agisce in totale autonomia e che parla contro il governo stesso, come se non avesse nulla a che fare con quest’ultimo.
Se in un Paese c’è un problema, l’ambasciatore italiano che si trova in quel Paese deve parlare col Ministero degli Esteri e fargli sapere tutto. Un ambasciatore che rilascia dichiarazioni pubbliche contro il suo stesso governo dovrà assumersi le sue responsabilità. Qui c’è in gioco l’interesse dell’Italia.
Un corpo diplomatico che agisce in maniera completamente autonoma dal governo rischia di danneggiare parecchio l’Italia. Ovviamente, ognuno di noi può dire ciò che vuole come privato cittadino. Però, l’interesse dell’Italia deve venire prima di tutto e chi ricopre certe cariche parla a nome delle istituzioni italiane.