La Grecia brucia. Da ore la piazza di Atene è in rivolta, da giorni vanno avanti scioperi e serrate. La gente è stanca, affamata, e non vuole consentire al governo di portare avanti i tagli necessari ad una ripresa del Paese. Fortissimi gli scontri per le strade della capitale greca fra manifestanti e forze dell’ordine, con lancio di molotov e lacrimogeni, con cariche della polizia sui blac block, infiltrati in manifestazioni che dovevano essere comunque pacifiche. Gruppi di anarchici, quindi, che comunque al loro arrivo sono stati – incredibilmente – applauditi dalla gente intorno. Almeno una ventina di palazzi in fiamme, fra questi cinema, filiali di banche, locali pubblici come caffè e ristoranti. Ci sono ancora, in queste ore, decine di migliaia di manifestanti in piazza.
Lucas Papademos, premier greco, in Parlamento è stato chiaro: "E’ l’ora delle decisioni", oggi più che mai "abbiamo davanti un piano che ci aiuterà ad uscire dalla crisi economica". Un piano che l’Europa ci chiede di approvare. Se il Parlamento voterà in maniera sbagliata, allora la Grecia vivrebbe "un default catastrofico", che avrà come inevitabile conseguenza "l’isolamento e l’uscita dall’euro".
Papademos durante il suo intervento ha sottolineato che negli ultimi due anni la Grecia ha riguadagnato un terzo della produttività che aveva perso negli ultimi dieci anni. Il premier greco ha quindi pronunciato parole che qui in Italia abbiamo sentito dire anche a Silvio Berlusconi e poi a Mario Monti: "La Grecia per troppo tempo, per molti anni, ha speso più di quello che incassava. Per questo, oggi, si trova a vivere questa profonda crisi; questa è la ragione principale della crisi dello Stato greco".
AGGIORNAMENTO ORE 23.50 // GOVERNO OTTIENE MAGGIORANZA SU PIANO DI AUSTERITY Il governo ellenico ha ottenuto la maggioranza sulle misure di austerity per 3,3 miliardi di euro, necessarie per ottenere da Bce, Ue e Fmi i 130 miliardi, indispensabili per scongiurare il fallimento del Paese la sua uscita dall’euro.
Discussione su questo articolo