Oggi si parla della fine del berlusconismo, ma quello che e’ vero e’ la fine degli antiberlusconiani. Il berlusconismo non e’ ne’ una teoria politica ne’ una teoria economica, al massimo e’ stato un tentativo di “liberalismo” non riuscito, cosa che, appunto, ha molto deluso i liberali. Ma Berlusconi non ha potuto imporre agli italiani ed ai suoi soci politici le riforme che non volevano. Le volevano solo a parole.
E’ stata attribuita a Berlusconi un’importanza straordinariamente esagerata. E’ stato ingenuo credere che un uomo solo avrebbe potuto trasformare, in meglio o in peggio, la storia, l’ammodernamento dello stato, la trasformazione economica e sociale dell’Italia. Per gli antiberlusconiani il berlusconismo e’ stato soltanto superficialità, buffoneria, disonestà, corruzione, evasione fiscale, mancanza di moralità, dongiovannismo da strapazzo, mancanza di dignità e tutto ciò che di peggio si possa immaginare. Ma in questo modo si riduce l’antiberlusconismo a semplice ed insulsa maldicenza. Insomma: puro odio della persona e non contrasto alle idee: arma politica impropria delle sinistre e di alcuni magistrati.
Gli antiberlusconiani sono convinti che il berlusconismo abbia corrotto l’Italia. Tutto ciò lo vedremo quando Berlusconi, effettivamente, sarà uscito di scena. Se tutto rimarrà invariato, non sarà certo per il berlusconismo. Se invece in Italia avverranno grandi cambiamenti dovrà ringraziare soltanto al berlusconismo. Per ora una cosa e’ sicura: non leggeremo più quotidiani attacchi a Berlusconi sui media. Non avremo le cronache piene di pettegolezzi per ogni cosa che fa allo scopo di denigrarlo. Questo significherà che non sarà finito il berlusconismo, ma l’antiberlusconismo.
La conseguenza sarà che chi ha fatto dell’antiberlusconismo un mestiere, finirà col perdere totalmente visibilità. Tutti quelli che per anni hanno vissuto col motto “Io odio Berlusconi“, e ci sono diventati “miliardari”, ora dovranno trovarsi un altro Berlusconi. E qui comincia il divertimento per noi berlusconiani. Per anni pseudo filosofi e pseudo giornalisti sono riusciti a dare ad un solo uomo la colpa per tutto ciò che accadeva in Italia e, talvolta, nel mondo. Tolto di mezzo il diavolo, si troveranno dinanzi ad un inevitabile bivio: o continuare a denunciare gli stessi mali, riconoscendo implicitamente che essi non dipendevano da Berlusconi, o dedicarsi a parlare di altri amori, come quelli delle migliaia di veline e, perché no, quelli di Nichi Vendola.
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