L’Istituto italiano di cultura di Amsterdam e Werkgroep Italië Studies organizzano “Un’isola multiculturale: L’archeologia in Sicilia durante i periodi Bizantini, Islamici e Normanni”, la conferenza della dott.ssa Joanita Vroom, professoressa di Archeologia dell’Eurasia medievale e della prima età moderna presso la facoltà di Archeologia dell’Università di Leida (Paesi Bassi).
L’evento si svolgerà venerdì 22 aprile alle ore 19.30, presso la sede dell’Istituto. La Sicilia è famosa per i suoi numerosi siti archeologici antichi. I resti imponenti di Agrigento, Selinunte e Siracusa sono visitati annualmente da migliaia di turisti. Meno noto è il fatto che l’isola possiede anche importanti siti archeologici di epoca bizantina, islamica e normanna (dal VII/VIII secolo fino all’XI dopo Cristo).
Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto grandi progressi riguardo alla conoscenza di queste cruciali fasi storiche della Sicilia antica, ed è proprio questo il tema della conferenza. In primo luogo si parlerà degli scavi più rilevanti per la conoscenza di questo periodo “dimenticato”. Successivamente, si cercherà di dare un’immagine dei diversi destini dei nuovi abitanti bizantini e islamici in Sicilia nel periodo compreso fra il VII/VIII secolo e l’XI dopo Cristo, sulla base della diffusione della loro ceramica. Si tratta di ritrovamenti di contenitori da trasporto (anfore), ma anche recipienti da cucina di uso quotidiano e raffinate stoviglie per le élite. Questa ceramica, rinvenuta sia nei luoghi che fecero parte del Regno bizantino (330-1453) che negli insediamenti parte dell’Emirato islamico di Sicilia (827-1091), racconta la storia della compresenza di diverse culture sull’isola.
I ritrovamenti gettano una nuova luce sui mutevoli rapporti di potere ma anche sugli scambi commerciali, culturali e culinari dell’isola.