L’Espresso in edicola da domenica 14 aprile, con un’inchiesta già online su Espresso+, dedica la sua copertina allo stato di salute dei vari leader sui social network. Risultato? E’ Matteo Salvini il signore assoluto dei social.
Sul nuovo numero, L’Espresso racconta “il perché del disastro digitale della sinistra” e quali strategie stanno adottando i diversi partiti e chi sono i “social media manager star”, da Morisi a Dettori, da Longobardi ad Alivernini, ai quali i leader hanno affidato la loro credibilità in rete.
E’ assoluto, sui social, il dominio della destra nelle sue varie declinazioni: di governo e non. Matteo Salvini vale settanta volte Nicola Zingaretti. Non si tratta di un giudizio politico, ma di un paragone della potenza social del vicepremier leghista confrontata con quella del neo segretario del Pd. Proprio così, settanta volte.
Destra fortissima sui social. Ma anche il Movimento 5 Stelle vola sul web, dove è nato del resto. La Lega di Salvini, i Cinque stelle di Di Maio, ma anche i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni sembrano aver capito molto bene come utilizzare la piazza virtuale. La sinistra, al contrario, continua a snobbarla, o comunque non sa bene che farsene.
LA CLASSIFICA
Come primo parametro utilizzato nella classifica dell’Espresso quello delle reazioni totali, ovvero la somma di commenti, condivisioni e like lasciati dagli utenti sulle pagine Facebook ufficiali dei vari politici. Si tratta di un valore assai più significativo rispetto a quello del numero dei fan e che aiuta davvero a capire intorno a chi ruota la discussione in rete.
Mi piace, commenti, condivisioni: i dati parlano molto chiaro, il Matteo padano stravince con oltre undici milioni di reazioni generate nell’ultimo mese. Dietro di lui, a grande distanza, c’è l’altro vicepremier Luigi Di Maio con circa 1,8 milioni di reazioni generate. Ma il capo pollitico dei 5 Stelle è tallonato da Giorgia Meloni, leader del partito di destra-destra Fratelli d’Italia, negli ultimi mesi in forte ascesa sui social.
Guardando a sinistra, troviamo Nicola Zingaretti, da poco segretario Pd, il quale di fatto snobba, o quasi, i social network. Il governatore del Lazio pare non aver capito l’importanza dello strumento social per la campagna elettorale alle porte. Si trova soltanto al tredicesimo posto, nonostante la visibilità ottenuta dopo la vittoria alle primarie: per lui poco più di 150mila reazioni generate nell’ultimo mese.
Laura Boldrini, dodicesima, e Matteo Renzi ottavo, fanno meglio di Zingaretti.