L’industria dell’editoria italiana continua a registrare un trend positivo. Nel 2018, le vendite dei libri cartacei sono cresciute del 2,8%, mentre gli ebook del 3,2%. Il mercato del digitale, però, oggi non è più rappresentato solamente dai libri elettronici, ma da tutta una serie di servizi accessori collegati, come servizi web e banche dati, che nel complesso rappresentano il 16,3% del fatturato totale, con una crescita del 3,7% (dati dal rapporto 2018 AIE – Associazione Italiana Editori). I dati dell’indagine quinquennale Istat, aggiornati al 2016, indicano, inoltre, una stabilità della lettura, sia dei libri, sia dei nuovi mix di formati fruibili su più dispositivi, con il 65,4% degli italiani che negli ultimi 12 mesi ha letto almeno un libro, un ebook o ascoltato un audiolibro,
Dunque, quello dell’editoria italiana sembra essere un mercato in continuo fermento e redditizio, come conferma anche Giacomo Bruno, fondatore della casa editrice Bruno Editore, specializzata in ebook per la formazione: “Oggi ciò che decreta il successo dei bestseller è la loro capacità di trasmettere contenuti e informazioni in grado di fare davvero la differenza nella vita delle persone. – spiega Bruno – Per gli autori, però, il reale guadagno non è dato solo dal diritto d’autore, che si aggira intono all’euro o poco più a copia venduta. Un libro può essere un valido strumento per far conoscere e promuovere la propria attività, accrescendo la propria reputazione positiva, e attirando, quindi, nuovi potenziali clienti”.
Per esprimere più concretamente il concetto, Bruno ha analizzato le vendite degli autori italiani, partendo dai dati di autorevoli istituti di ricerca, come Nielsen e Gfk. Sebbene i dati facciano riferimento al 2016, scelto come anno campione, poiché si disponeva di una maggiore mole di informazioni a riguardo, si può affermare che il trend evidenziato rispecchia l’andamento attuale delle vendite.
Tenendo conto solamente delle copie vendute, la classifica degli autori italiani “più ricchi” di quell’anno sarebbe la seguente (tra parentesi la stima degli incassi derivati dal diritto di autore):
1. Andrea Camilleri, L’altro capo del filo (283 mila)
2. Roberto Saviano, La paranza dei bambini (180 mila)
3. Chiara Gamberale, Adesso (150 mila)
4. Elena Ferrante, L’amica geniale (130 mila)
5. Antonio Manzini, 7-7-2007 (127 mila)
6. Simonetta Agnello Hornby, Caffè amaro (114 mila)
7. Marco Malvaldi, La battaglia navale (104 mila)
8. Fabio Volo, È tutta vita (101 mila)
Ma questi libri, sono stati in grado di generare davvero entusiasmo nel lettore e business per i loro autori? Sono davvero questi i libri italiani che hanno ottenuto gli incassi più alti? Sembrerebbe di no.
Tra i titoli non inclusi nella classifica, ad esempio, va segnalato “Liberati da Equitalia”, di Carlo Carmine per Bruno Editore, un testo ricco di informazioni pratiche, in cui l’autore spiega come vincere un contenzioso facendo ricorso contro Equitalia. I suoi lettori hanno maturato fiducia nei suoi confronti, trovando risposte a problemi che li affliggevano nella vita reale, e questo ha generato passaparola. In poco tempo, Carmine ha visto crescere esponenzialmente il suo business di ricorsi, ottenendo entrate per ben 5.000.000 € con un solo libro.