I big data raccolti nel mese di febbraio, il più caldo dal punto di vista della comunicazione politica, sono stati 37,1 milioni, composti da 6,7 milioni di messaggi su social network, blog, forum e siti e da 30,4 milioni di interazioni social generate (like, retweet, commenti, condivisioni). Sono questi i numeri complessivi generati dall’analisi svolta da Blogmeter, la società leader nella Social Media Intelligence, a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento.
Un lavoro svolto per comprendere quali e quante sono state le conversazioni degli italiani in rete, ma anche per scoprire i leader più capaci di coinvolgere il proprio elettorato digitale. Dai numeri generali si evince che i social hanno svolto un ruolo rilevante in questa campagna elettorale. Per avere un’idea di quanto la rete sia diventata fondamentale, si pensi che si tratta di più del doppio dei volumi registrati prima delle elezioni del 2013.
Facebook, il social più utilizzato
Il luogo che ha generato più conversazioni e interazioni è stato Facebook, da cui provengono il 59% dei messaggi e il 91% delle interazioni. Segue Twitter col 36% dei messaggi, mentre Instagram è al secondo post per interazioni generate. L’argomento che ha catalizzato il maggior numero di discussioni online è stato quello relativo alla mancata restituzione dei rimborsi da parte di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Gli altri due fatti di cronaca che hanno stimolato la partecipazione sono stati l’omicidio di Macerata e l’inchiesta sulla corruzione di FanPage.
Matteo Salvini e i 5Stelle al centro del buzz
Tra i leader di partito il politico che a Febbraio ha ricevuto più citazioni è stato Matteo Salvini con il 32% delle conversazioni, seguito da Luigi di Maio al 22% e Matteo Renzi al 19%. Silvio Berlusconi, che nel 2013 era il più discusso, oggi si trova al quarto posto con il 17%, mentre Giorgia Meloni è all’ 8% e Grasso al 2%.
Ma se consideriamo solo gli autori unici (cioè contiamo solo una volta chi scrive anche se pubblica centinaia di messaggi) la classifica in parte cambia: Salvini rimane il leader più citato (30%), ma al secondo posto spunta Renzi (21%), seguito da Berlusconi (20%) e da Di Maio (19%). Il partito più citato è stato il Movimento 5 Stelle (26%), che ha staccato di un’unghia il PD (25%): più distanti invece la Lega (13%), Forza Italia (12,5%), Liberi e Uguali (9%), Fratelli d’Italia (8,5%), +Europa (4,3%).
Anche in questo caso, considerando gli autori unici (713.600, vedi grafico allegato) lo scenario cambia: primo è il PD (26,8%), poi M5S (20,9%), e più giù Forza Italia (13,8%), Lega (12,7%), Liberi e Uguali (10,7%), Fratelli d’Italia (7,7%), +Europa (4,9%). Quest’ultimo dato rivela che anche se coloro che scrivono del Movimento 5 Stelle e della Lega sono molto prolifici online, numericamente sono inferiori a quelli che postano citando il Partito Democratico. Le citazioni dei partiti hanno generato 14 milioni di interazioni, quelli che stimolano maggiormente like, commenti, condivisioni (vedi grafico allegato) sono stati il Movimento 5 Stelle (39,8% di tutte le interazioni), il PD (15%), la Lega (14,7%), Fratelli d’Italia (10,3%), Forza Italia (8,9%), +Europa (6,4%), LeU (3,3%).
Le perfomance dei politici: Salvini supera Di Maio
Passando ad analizzare le performance dei politici sui social media (Facebook, Twitter, Instagram e YouTube) emerge che nel mese di Febbraio a suscitare più interazioni è stato il leader della Lega con 4,6 milioni. Lo seguono il capo politico del M5S con 3,7 milioni e la leader di Fratelli D’Italia con 1,6 milioni. Renzi si ferma sotto il milione, segno che, pur avendo conquistato in questi anni un elevato numero di sostenitori, ora non riesce più a stimolarli adeguatamente.
I temi più trattati sui social
Ma quali stati sono i temi più trattati dai politici sui social? L’immigrazione è stato il tema predominante nei post di Salvini, Meloni e Bonino (che ovviamente si occupa anche di Europa). Di Maio invece è stato molto sbilanciato sul tema dei dei costi della politica. Più variegati i post di Renzi (lavoro e immigrazione in primis), Berlusconi (tasse, lavoro, immigrazione) e Grasso (lavoro, ambiente, immigrazione).
I messaggi più performanti
Il messaggio che ha stimolato più interazioni durante questa campagna elettorale è stato quello col quale Luigi Di Maio su Facebook ha attestato la verifica dei suoi bonifici da parte de Le Iene. Un post da guinness dei primati perché rappresenta il messaggio politico con più reazioni di sempre: circa 300 mila, soprattutto di apprezzamento da parte dei fan. Il post più commentato invece è stata la diretta Facebook del comizio di Matteo Salvini a Milano, oltre 43.000 i commenti e 1,7 milioni di visualizzazioni.
In generale scorrendo la lista dei messaggi più engaging emergono senza dubbio quelli indirizzati dai politici alla pancia dell’elettorato: in sostanza più che sui programmi, i leader hanno puntato principalmente sui fatti di cronaca, in particolare su quelli che avevano attinenza con i costi della politica e con l’immigrazione (in quest’ultimo caso specie dopo i fatti di Macerata).