In Germania regge la CDU di Angela Merkel ma crescono gli anti-Euro, in Gran Bretagna vince il partito euroscettico di Nigel Farage, in Grecia vince l’estrema sinistra di Tsipras, in Francia vince il Front National di Marine Le Pen e in Ungheria vince la destra critica verso l’Unione Europea di Viktor Orban. In Danimarca vincono gli euro-scettici. Anche in Austria hanno vinto gli euroscettici e nei Paesi Bassi il partito di Geert Wilders (euroscettico) è arrivato secondo.
Sembra che l’Europa sia impazzita. Di sicuro, sono usciti vincitori i partiti contro questo sistema europeo, tanto di destra quanto di sinistra. E’ stato un vero e proprio terremoto che potrebbe avere ripercussioni. In Francia, i socialisti sono usciti asfaltati. In Gran Bretagna sono calati i conservatori e sono crollati i liberaldemocratici di Nick Clegg. Nel Parlamento Europeo sono cresciuti gli euro-scettici e si profila una "grande coalizione" tra il Partito Popolare Europeo ed il Partito Socialista Europeo.
Il Partito Popolare Europeo ha perso dei seggi ma resta il primo partito. Il Partito Socialista Europeo ha acquisito dei seggi ma non vince.
Di sicuro, questa Unione Europea non piace così com’è. Guarda caso, l’unico Paese in cui ha vinto il partito che sostiene questa linea europea del rigore è la Germania. Da questa Unione Europea, essa ha avuto molti benefici. E in Italia?
In Italia ha vinto il Partito Democratico di Matteo Renzi. Ora, questa vittoria è figlia di una forte astensione di una parte dei moderati. Il centrodestra paga le divisioni interne e Beppe Grillo ha preso una bella batosta. L’unica buona notizia è la sconfitta di Grillo. Però, da oggi l’Italia in Europa è assai più debole. Il Partito Democratico è parte del Partito Socialista Europeo, un partito minoritario, rispetto al Partito Popolare Europeo. Questa Europa è sempre più confusa. O cambia o rischia grosso.
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