E’ notizia di questi giorni che l’Ordine francescano milanese è stato truffato di ben 50 milioni, soldi provenienti da donazioni, che invece di essere destinati alle opere di bene come sicuramente avrebbe fatto il fondatore dell’Ordine di San Francesco, erano stati investiti in base ad una truffaldina promessa di lauti rendimenti.
Orbene, considerata la mole di denaro, 50 milioni non sono bruscolini, ritengo che, soprattutto in considerazione dei principi dettati dal "poverello", sarebbe stato doveroso e moralmente più consono destinare gran parte di tale montagna di denaro ad opere umanitarie urgenti, nelle quali molte associazioni e volontari operano in grandi ristrettezze economiche e non pensare a future e faraoniche realizzazioni, ove il continuo passaggio di denaro ne fa perdere le tracce, come in un colabrodo. Sicuramente San Francesco si starà rigirando nella tomba.
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