Mauricio Macri, presidente della Repubblica Argentina, è uno degli ospiti più attesi, e tra quelli su cui sono maggiormente concentrati gli occhi del Gotha della finanza e dell’economia mondiali: dopo 13 anni, l’Argentina torna a sedersi al tavolo di Davos e il suo presidente (eletto appena il mese scorso) e’ considerato uno dei protagonisti della scena politica del meeting svizzero.
L’appuntamento di Davos e’ considerato infatti il suo debutto sulla scena internazionale e nell’occasione Macri’ partecipera’ ad una serie di incontri bilaterali (quelli piu’ importanti saranno con il vicepresidente Usa Joe Biden e con i premier francese Valls e britannico Cameron) non solo a livello istituzionale e politico ma anche con gli esponenti delle maggiori aziende del mondo, da Shell a Cocacola, Google, Mitsubishi, Total.
"Si apre una nuova fase per il nostro paese" ha detto Macri’, mentre gli economisti scommettono sulla sua capacita’ di attrarre investimenti e di intrattenere rapporti diplomatici con i potenti di tutto il mondo. Non a caso, il New York Times lo ha ‘incoronato’ tra i tre principali personaggi di questa edizione del forum (preceduto solo dal primo ministro canadese Trudeau e dal vicepresidente Usa Biden).
L’INCONTRO CON CAMERON Mauricio ha incontrato oggi il premier britannico David Cameron a margine del World Economic Forum di Davos, affrontando, tra l’altro, la disputa sulle isole Falkland, di cui Buenos Aires reclama la sovranita’ con il nome di Malvinas. "E’ stata una bella riunione", si e’ limitato a dire Macri al termine dell’incontro, secondo quanto informa l’agenzia ufficiale argentina Telam, mentre da Londra si sottolinea che i due capi di governo "hanno convenuto che esiste una possibilita’ di dare inizio a un nuovo capitolo nei rapporti fra i nostri due paesi". Il ministro argentino degli Esteri, Susana Malcorra – che ha partecipato all’incontro – aveva indicato ieri che "noi abbiamo un tema complesso con la Gran Bretagna, che e’ quello delle Malvinas, ma ridurre il nostro rapporto con il Regno Unito alla questione Malvinas e’ come limitarsi a vedere il bicchiere mezzo vuoto". Il governo britannico ha comunque sottolineato in un comunicato che, riguardo all’arcipelago conteso, Cameron "ha chiarito che la nostra posizione rimane la stessa e il recente referendum ha dimostrato che gli isolano desiderano rimanere britannici".
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