"I bambini sono il frutto più bello della benedizione che il Creatore ha dato all’uomo e alla donna". Queste le parole di Papa Francesco che nell’Udienza Generale di questa mattina – a Piazza San Pietro – ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla famiglia, si è soffermato ancora sui bambini: "Abbiamo già parlato del grande dono che sono i bambini, oggi dobbiamo purtroppo parlare delle ‘storie di passione’ che vivono molti di loro – ha precisato Bergoglio che ha aggiunto: – tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso!".
Poi il Pontefice ha lanciato un appello: "Non scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per favore! I bambini non sono mai ‘un errore’. La loro fame non è un errore, come non lo è la loro povertà, la loro fragilità, il loro abbandono". "Che ne facciamo – si è chiesto Papa Francesco – delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?".
Il Papa ha sottolineato che ancora oggi sono "tanti i bambini abbandonati per le strade" così come sono ancora tanti quelli "che non sanno cosa è una scuola". Senza contare che "troppo spesso sui bambini ricadono gli effetti di vite logorate da un lavoro precario e malpagato, da orari insostenibili, da trasporti inefficienti" e che spesso "i bambini pagano anche il prezzo di unioni immature e di separazioni irresponsabili". Quindi l’invito a "amarli di più, con maggiore generosità": "Coloro che hanno il compito di governare, di educare, ma direi tutti gli adulti, siamo responsabili dei bambini".
Nell’udienza generale dedicata ai bambini Bergoglio ha inoltre ricordato che "ogni bambino emarginato, abbandonato, che vive per strada mendicando e con ogni genere di espedienti, senza scuola, senza cure mediche, è un grido che sale a Dio e che accusa il sistema che noi adulti abbiamo costruito. E purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti, che li sfruttano per indegni traffici o commerci, o addestrandoli alla guerra e alla violenza". "Ma anche nei Paesi cosiddetti ricchi – ha aggiunto Papa Francesco – tanti bambini vivono drammi che li segnano in modo pesante, a causa della crisi della famiglia, dei vuoti educativi e di condizioni di vita a volte disumane. In ogni caso sono infanzie violate nel corpo e nell’anima".
"Con i bambini non si scherza" è stato il monito del Santo Padre che rivolgendosi ai fedeli ha continuato: "E’ vero che non siamo perfetti e che facciamo molti errori. Ma quando si tratta dei bambini che vengono al mondo, nessun sacrificio degli adulti sarà giudicato troppo costoso o troppo grande, pur di evitare che un bambino pensi di essere uno sbaglio, di non valere niente e di essere abbandonato alle ferite della vita e alla prepotenza degli uomini. Come sarebbe bella una società così! Io dico che a questa società, molto sarebbe perdonato, dei suoi innumerevoli errori". Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
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