“In dichiarazione di voto per il gruppo del Partito Democratico ho ricordato che l’accordo tra il Governo italiano e l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguarda l’ufficio regionale per l’Europa”. Così Marco Fedi, Pd, deputato eletto all’estero residente in Australia, che prosegue: “Si tratta di un accordo teso a garantire l’operatività della sede di Venezia che fornisce supporto tecnico agli Stati per il rafforzamento della capacità di intervenire in materia di salute e sui fattori sociali che la determinano”.
“In particolare il raggiungimento degli obiettivi fissati nel documento “Salute 2020” che costituisce un importante benchmark a livello di Nazioni Unite e World Health Organization. In sostanza il voto favorevole del PD tiene conto dell’importante ruolo svolto dall’OMS, degli obblighi internazionali assunti dall’Italia e della dislocazione in territorio nazionale di importanti centri di rappresentanza internazionale ed europea”.
“L’accordo con il Kazakhstan, per la cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, si affianca agli altri due provvedimenti sottoscritti con Astana esaminati recentemente dal Parlamento in materia di trasferimento delle persone condannate e di cooperazione militare. È un altro passo teso a rafforzare la cooperazione con il Kazakhstan e, contestualmente, a favorire la presenza strategica del nostro Paese e dell’Europa in Asia centrale. L’Accordo è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata e i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all’immigrazione clandestina e al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi. Evocare questo impegno comune dei due Paesi dovrebbe già soddisfare anche le valutazioni critiche, legittime, ma sbagliate, sul Kazakhstan e sulle sue credenziali in materia di rispetto dei diritti umani”.
“Lo diciamo senza remore – conclude Fedi -: un accordo teso a contrastare ogni forma di criminalità e di attività criminale o delittuosa in genere e di contrasto al terrorismo deve trovarci, oggi più che mai, fermamente impegnati nella ratifica e piena implementazione degli strumenti di ratifica. Questa scelta rafforza noi e il contrasto a ogni forma di criminalità internazionale, oltre a creare le condizioni per una crescita culturale, sociale e politica, nel pieno rispetto dei diritti umani, per tutti i paesi che si riconoscono in una comunità internazionale”.
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