“Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato spesso le due cose coincidono” (Gianni Agnelli)
“La Juventus è un po’ nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un’altra” (Giovanni Trapattoni)
“Tutti nasciamo spontaneamente virtuosi, intelligenti liberali e juventini. Taluni, poi, crescendo si corrompono diventano imbecilli, interisti o milanisti” (Luigi Einaudi)
“Sono nato juventino. Da piccolo hanno persino provato a lavarmi ma le strisce non sono mai venute via” (Ezio Greggio)
“Cos’ha fatto ieri la Juve? Tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve?” (Palmiro Togliatti)
PIRLO SOTTO CHOC DOPO LA SCONFITTA COL PORTO
Dopo il match perso in casa del Porto nell’andata degli ottavi di Champions, Andrea Pirlo ha chiarito soprattutto la situazione degli infortunati. La Juventus esce con le ossa rotte dal match con il Porto nell’andata degli ottavi di Champions. Una sconfitta pesantissima per i bianconeri, soprattutto per la prestazione e per le tante defezioni a gara in corso, che rischiano poi di trascinarsi anche nei prossimi giorni in campionato.
Chiellini è uscito anzitempo per infortunio, de Ligt era malconcio e anche Morata non era al meglio.
MORATA SVENUTO
Ai microfoni di Sky Sport, Andrea Pirlo ha rivelato le condizioni dell’attaccante spagnolo: “Non era già al meglio e anche alla fine non stava benissimo. Dall’influenza non si è più ripreso, è entrato nel momento del bisogno. Poi quando è finita la partita si è dovuto sdraiare, ha avuto uno svenimento, si è sentito male ed era al limite”.
Morata quindi sarà una situazione importante da tenere sotto controllo, a differenza dell’olandese: “Ha avuto i crampi“, ha detto Pirlo. Discorso diverso per Chiellini, che invece ha accusato un “risentimento al polpaccio”. “Siamo un po’ incerottati, ma dobbiamo recuperare”, dice il tecnico juventino.
Poi Pirlo parla anche della partita: “L’approccio è diventato sbagliato dopo il gol al 1’, è normale che ti venga paura e ti manchino sicurezze. I ragazzi si sono abbattuti, abbiamo preso un gol strano e poi è stata messa in piedi la partita che volevano fare ed è stato più difficile. La stanchezza c’è dopo tante partite, non è facile mantenere l’attenzione, però non deve succedere in un ottavo di Champions. Per fortuna abbiamo rimesso in piedi la gara con il gol di Chiesa. La partita che dovevamo fare non era questa, è un peccato. Volevamo attaccare la profondità con gli esterni e gli attaccanti, dovevamo essere più lucidi nel farli girare da una parte all’altra. Il movimento della palla era lento, non eravamo intelligenti a capire le situazioni della partita, è stato questo il problema. Volevamo cambiare gioco e attaccare alle spalle dei terzini, ma lo abbiamo fatto pochissimo”.
Da tre anni la Juve sbaglia l’andata degli ottavi di Champions: “Io parlo per me e per stasera, l’avevamo preparata bene, diversamente da come è andata. Poi quando parti sotto di un gol dopo un minuto è dura, il Porto si chiude bene e noi gliel’abbiamo messa su un piatto d’argento”.
AGNELLI ACCETTA IL TAPIRO, CONTE NO
E’ passata ormai una settimana ma la lite, clamorosa, tra Antonio Conte ed Andrea Agnelli continua a tenere banco. Teatro dello scontro è stato il match di ritorno in semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, con l’allenatore protagonista di alcuni gestacci e il presidente bianconero pronto a rispondere con toni tutt’altro che amichevoli.
Il tecnico nerazzurro ha fatto un (parziale) dietrofront in conferenza stampa, ma ha mostrato poca autoironia quando Valerio Staffelli, di ‘Striscia la Notizia’, ha provato a consegnargli il famigerato “Tapiro d’Oro”. Conte non ha gradito per nulla il tentativo di stemperare la tensione, con una reazione esagerata.
Staffelli ha provato ad assegnare il premio anche ad Agnelli, con esiti opposti. Agnelli ha dimostrato maturità ed intelligenza, facendo anche autocritica. Il presidente della Juventus ha ricevuto col sorriso il “Tapiro d’Oro”, rispondendo anche alle domande di Staffelli. “Gli insulti? La passione nel nostro lavoro ci porta, a volte, ad oltrepassare le buone maniere”. E ha accolto con piacere il premio: “Con Conte la collaborazione si è chiusa bene, quelli dell’altra sera erano gesti d’affetto…”.