Italo Bocchino esclude "categoricamente" che Napolitano abbia proposto a Fini di diventare premier. L’ex deputato di Fli lo ha spiegato oggi a ‘Un Giorno da Pecora’, su Radio2, intervistato da Sabelli Fioretti e Lauro.
E’ vero che Fini ha fatto ascoltare a 12 persone la telefonata in cui Napolitano gli avrebbe proposto di diventare premier? "Escludo categoricamente che la terza carica dello Stato faccia sentire in vivavoce una telefonata del genere, non e’ ipotizzabile, mi sembra una boutade usata da Berlusconi per fare campagna elettorale".
Lei era tra questi fantomatici 12?
"No. E se fosse vero che ha questi 12 nomi sarebbe un fatto grave, da denunciare".
Berlusconi l’ha chiamata per sapere se lei fosse uno di quei 12?
"No, sarebbe stato perspicace a farlo ma io non sono mai stato chiamato".
Ma Napolitano e Fini si parlavano?
"Si parlavano tutti i giorni. Ma se non l’avessero fatto avrebbe voluto dire che le istituzioni non funzionavano".
A lei Fini ha mai parlato di questa ipotetica proposta?
"A me non l’ha mai detto".
E lei esclude questa possilbita’, al di la’ della ‘telefonata’?
"Io escludo questa possibilita’, perche’ pochi giorni prima della sfiducia del 14 dicembre 2010 fui io stesso ad incontrare riservatamente Berlusconi, insieme a Letta e Alfano per cercare di far tutto affinche’ si evitasse quello scontro".
Cosa gli avevate proposto?
"Berlusconi, per quanto esageratamente, su alcun cose ha ragione. Lui e’ stato costretto a dimettersi perche’ si e’ generato un clima dall’estero, che ha spinto poi molte persone anche in Italia, persone codarde e indecise, a fargli venir meno i numeri in Parlamento".
Si spieghi meglio.
"Per me, che l’ho vista dall’interno, la rottura nasce tra Berlusconi, l’Unione Europea, la Merkel e Sarkozy".
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