Via libera dall’Aula della Camera alla fiducia sull’articolo 1 della riforma della legge elettorale, il cosiddetto Italicum, con 352 voti favorevoli, 207 contrari e un astenuto. Non hanno partecipato al voto 36 deputati Pd, ai quali ne vanno aggiunti altri due che, tuttavia, come spiega Emanuele Fiano in Transatlantico, "sono due assenti giustificati per malattia".
Tre deputati di Area popolare non hanno partecipato al voto di fiducia sulla legge elettorale. I nomi sono quelli di Angelo Cera, Nunzia De Girolamo e Giuseppe De Mita.
"Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona". Lo scrive il premier Matteo Renzi su Twitter, parlando dell’Italicum. E il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, lasciando Montecitorio si dichiara “soddisfatta”, “siamo in linea con gli altri voti di fiducia" quando "il voto più alto era stato di 354" favorevoli. "Ovviamente è solo il primo passo".
Intanto nel Pd la tensione aumenta. Rosy Bindi, della minoranza dem, commenta: “la fiducia sull’Italicum non me la spiego, altrimenti avrei risposto alla chiama. E’ un precedente molto pericoloso. Per quanto mi riguarda, la mia posizione coincide: non ho risposto alla fiducia, voterò contro" la legge elettorale.
Dall’altra parte, Matteo Orfini, presidente Pd, festeggia: per lui si è dimostrata “una compattezza ampia in una fase così delicata”, dunque rivolge “un appello perché nelle prossime due votazioni conceda la fiducia anche chi non l’ha votata stavolta". E conclude: "Mi meraviglio che figure come Pierluigi Bersani ed Enrico Letta, che hanno avuto incarichi importanti, non abbiano votato la fiducia in un momento così delicato".
Pina Picierno, europarlamentare del Pd, in una nota dichiara: “Il primo articolo sull’Italicum e’ stato approvato da un’ampia maggioranza. Dispiace però vedere compagni di partito, autorevoli e illustri, voltare le spalle al processo di riforme che ha caratterizzato questo governo e il nuovo corso del Pd”.
Per Maurizio Lupi, capogruppo di Area Popolare alla Camera, “il voto di fiducia alla Camera conferma qual è oggi l’alternativa politica per il nostro Paese: il caos e l’immobilismo conservatore di chi non vuole le riforme oppure il cambiamento. Non c’è un uomo solo al comando, non c’è un monocolore del Partito democratico, c’è un governo di coalizione che vuole cambiare concretamente l’Italia".
Da parte di Forza Italia, spiega Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri, "voto contrario e sofferto, perche’ e’ sofferta questa legge elettorale. Noi constatiamo che l’azione di Renzi ha portato alla distruzione del Partito democratico". "Gli ultimi due segretari del Pd prima di Renzi hanno fatto una dichiarazione in Aula e fuori dall’Aula dicendo che non avrebbero votato la fiducia, il capogruppo dimissionario del Partito democratico non ha votato la fiducia, in tutto sono 38 i parlamentari del Pd che non hanno votato la fiducia". "Ecco, questo e’ il bel risultato di Renzi. Oggi e’ ufficiale: il Partito democratico non esiste piu’. Forse esistera’ tra qualche settimana o tra qualche mese il partito della nazione, ma il Pd, quello di Bersani, di Epifani, di Enrico Letta, non esiste più”. Per Brunetta, dunque “no a Renzi, no alla sua bulimia di potere, no alla distruzione della democrazia nel nostro Paese. E in ogni caso oggi è finito il Partito democratico ma, direi di più, è finita anche la legislatura”.
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