Sei persone sono state arrestate e un adolescente è in stato di fermo a Rio de Janeiro per sospetto coinvolgimento nella morte del turista italiano Roberto Bardella, 52 anni, ucciso ieri dopo essere finito per sbaglio nella favela di Morro dos Prazeres. I sette sospettati sono stati identificati dal cugino della vittima, Rino Polato di 59 anni, che era finito con Bardella nella favela ma è riuscito a uscirne salvo.
Il quotidiano O Globo riporta che Polato ha riconosciuto i sette da un elenco di foto dei criminali più ricercati della regione. I due italiani, che viaggiavano in moto, sono finiti per errore nella favela dopo avere visitato il Cristo Redentor, guidati da un navigatore Gps.
Roberto Bardella è stato freddato con un colpo di pistola alla testa. Il corpo dell’uomo è stato poi caricato su una macchina che ha percorso le strade della favela in attesa che il capo della banda decidesse che cosa fare dei turisti, scaricando poi la salma e Polato nei pressi di una delle uscite della favela; tutti gli oggetti personali dei due turisti – compresa la telecamera, che avrebbe registrato l’accaduto – sono stati rubati.
Nonostante sia “pacificata” ufficialmente dal 2011 Morro dos Prazeres è regolarmente teatro di sparatorie fra la polizia militare e i trafficanti di droga; di fatto in molte favelas l’accesso è “autorizzato” solo dalle bande dei narcos e quello di Barella è il terzo caso in poco più di un anno in cui una persona entrata per errore in una favela viene uccisa.
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