Peppe Marino è uno delle grandi personalità della collettivitá italiana in Uruguay. Nato ad Atena Lucana, in provincia di Avellino, un paesello bellissimo dove ancora oggi ha tanti amici, è uno dei più anziani dirigenti della comunità Italiana. Ha 91 anni e, nella sua lunghissima partecipazione nella collettività, è sempre stato un protagonista, assieme a tanti altri connazionali che, purtroppo, ora non ci sono più, come Monciotti, Bravìn, Abruzzino, Del Duca o Paolini.
Marino ha avuto occasione di occupare ruoli fondamentali, dal Comitato Consolare a membro del COEMIT, poi COMITES, fondatore dell’AERCU (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay) e tante altre iniziative. Peppe è stato condecorato più volte come Cavaliere e Commendatore.
Ancora arzillo e molto lucido, ha accettato di rispondere alle domande di Gente d’Italia, quotidiano diretto da Mimmo Porpiglia, distribuito proprio in Uruguay. E parlando di Comites, spiega: “Credo che, al principio, il COEMIT, poi il COMITES, abbia agito abbastanza bene. Ricordo quando anch’io facevo parte di questo piccolo parlamentino ed abbiamo fatto tante cose. Ora non saprei dire cosa fa, perché nessuno lo sa, spero che faccia ciò che è chiamato a fare. Credo comunque che questo COMITES abbia troppi anni, oltre 10, e non può essere che non si rinnovi. Io ho 91 anni, Pizzuti ne ha di meno, ma mi pare che anche per lui è difficile, dopo tanto tempo: come può andare avanti Pizzuti? Ha una certa età e non ce la fa piú!”.
Il Cgie? “Francamente, in tutti questi anni, non ho visto niente di buono, niente di utile, troppo poco. Cosa hanno fatto i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere? Io non vorrei essere pessimista, ma veramente, non sento che abbiano fatto niente. Non vedo che riescono ad avere risultati! Peggio ancora adesso con questa grande crisi. Non potevano fare niente prima… immaginiamo adesso!”.
Infine un commento sull’attuale situazione politica italiana: “Ho molta fiducia. L’altro giorno ho sentito il Vicepremier Alfano che ha detto che ci deve essere un matrimonio fra il PDL e il PD. Se andranno d’accordo io sono contento, se fanno un matrimonio ed andranno d’accordo, tutti saremo contenti. Son sicuro che potranno riuscire a portare l’Italia fuori dalla crisi. Ovviamente, se continuano a fare come hanno fatto fino adesso, con la politica del ‘noi’ e ‘voi’, noi siamo bravi e voi non sapete niente, sicuramente non accadrà nulla di buono e tutto andrá male. Sono troppi anni che l’Italia è in campagna politica, si sentono sempre i politici che fanno campagna elettorale! Secondo me, il collante del nostro Paese continua ad essere il Presidente Napolitano e, quando non ci sarà più, bisognerà fargli un monumento”.
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