A fronte di 3.494.687 plichi elettorali inviati dalle Ambasciate e dai Consolati agli italiani residenti all’estero, compresi quelli aggiunti localmente a norma di legge, risultano restituite alle nostre Sedi 1.122.294 buste, pari al 32,11% di quelle inviate. Non è stato possibile recapitare per irraggiungibilità dei destinatari l’11,38% dei plichi inviati. Così la Farnesina, in una nota, fa il punto sul voto degli italiani nel mondo.
In Europa la percentuale delle buste restituite alle Sedi sul totale di plichi inviati è del 31,1%; in America Meridionale è del 34,79%; per l`America Settentrionale e Centrale il dato è il 29,87%; nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è del 30,65%.
La percentuale di elettori che ha effettivamente espresso il voto viene calcolata dall`Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, una volta concluse le operazioni preliminari allo scrutinio.
Sono state oltre 1000 unità di personale della Farnesina, in 204 tra Ambasciate e Consolati operativi nel mondo, ad assicurare già da novembre – in occasione della formazione delle liste dei candidati all`estero – lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari per l`esercizio del diritto di voto per corrispondenza da parte dei circa 3 milioni e mezzo di elettori italiani residenti all`estero nonchè dei 10.852 cittadini temporaneamente all’estero ed appartenenti alle categorie cui la legge consente di votare sul posto per corrispondenza (militari, dipendenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e docenti universitari).
Una speciale task force costituita alla Farnesina ha coordinato – in stretto raccordo con il Ministero dell`Interno – l`andamento delle operazioni elettorali e l`attuazione di tutte le misure organizzative necessarie per realizzare le procedure di voto per corrispondenza previste dalla legge.
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